Duri i commenti sull'attuale situazione politica nazionale da parte dei Giovani Imprenditori, riuniti all'Excelsior Palace Hotel di Rapallo, che attraverso la relazione del presidente Alessio Rossi non hanno lesinato critiche e appunti al governo giallo-verde appena insediato. Il portavoce degli Under 40 di Confindustria ha stigmatizzato lo "stallo degli ultimi 88 giorni", corrispondente a "88 giorni di buste paga, contributi e Iva, versati dalle imprese". Una lunga attesa - ha detto Rossi - "in cui i cittadini hanno continuato ad investire su se stessi e sul proprio Paese, mentre lo spread è salito da 120 a 250 punti in pochi giorni, ossia 50 miliardi in più di interessi sul debito pubblico, a causa della fragilità politica, non di quella industriale".
"Dove c'è instabilità economica, c'è insostenibilità politica, e dove c'è insostenibilità politica aumentano le diseguaglianze - ha sottolineato Alessio Rossi - Le regole di ingaggio è meglio scriverle prima. Un domani vogliamo essere ricordati come quelli che hanno rilanciato l'Italia di fronte al crash politico. Occorre un'agenda con sei punti complementari: tre che possiamo mettere in atto noi imprenditori, e tre che chiediamo alla classe politica".
Questi gli impegni degli imprenditori: "Giovani che assumono i giovani. Efficienza energetica. Digitalizzazione e intelligenza artificiale che trasformeranno l'occupazione". Queste, invece, le tre istanze alla classe politica: "Costruire un welfare sostenibile. Pubblica amministrazione 4.0. Infrastrutture sostenibili".
Dal convegno annuale di giugno emerge il sentore di un "Paese affaticato" e ricorre più volte l'aggettivo "insostenibile". E lo sdegno per uno stallo scandito da 43 consultazioni, 3 mandati esplorativi, 3 incarichi per l'esecutivo e una girandola di oltre 60 mila dichiarazioni stampa. Ma - ha precisato Rossi nel suo intervento - "la democrazia è sempre sostenibile, mentre le speculazioni politiche, a danno della stabilità del Paese, non lo sono mai. All'Italia offriamo il nostro valore più alto: la lealtà. Collaboriamo con tutti i governi in maniera affidabile, e con la stessa serietà siamo critici quando è necessario. La nostra non è una terzietà di comodo: noi ascoltiamo e parliamo con tutti, con il solo obiettivo di far crescere l'industria italiana, come facciamo dal 1910. Ci auguriamo che il governo faccia lo stesso".
L'appello di Rossi è indirizzato soprattutto a Di Maio, titolare del dicastero dello Sviluppo Economico: "in una lettera aperta il futuro ministro Di Maio, tratteggiando la Terza Repubblica, suggeriva tre ingredienti per il Governo: partecipazione, ascolto e trasparenza. Siamo noi a chiedere al ministro, ora, di utilizzare gli stessi criteri quando prenderà decisioni importanti. In primo luogo, ascolti la voce delle imprese".
Al governo M5S-Lega i giovani industriali chiedono di impegnarsi nelle infrastrutture, tema che sicuramente terrà banco nei prossimi mesi: "Le infrastrutture del futuro saranno ferrovie ultra-veloci, autostrade di dati, porti e retroporti collegati da snodi viari intelligenti e interconnessi. L'Italia dovrebbe essere la piattaforma logistica d'Europa. Abbiamo bisogno di Tap, Terzo Valico e Tav".
Alessio Rossi ha citato anche il caso dell'Ilva (uno dei maggiori nodi che vede i Cinque Stelle su posizioni tradizionalmente distanti dal Carroccio): "Dal primo luglio Arcelor Mittal entrerà all'Ilva con un piano di 2,3 miliardi di investimenti, di cui 1,1 per il risanamento ambientale. Non si scherza con 20 mila posti di lavoro, non si scherza con l'1% del Pil del Paese".



















