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Eventi | 22 luglio 2018, 15:18

Masone, nuova mostra per il fotografo Mario Vidor

La rassegna internazionale torna quest’anno a ospitare il grande artista veneto. Ottanta scatti dedicati ai gelsi, con la tecnica a infrarosso. Per la sezione ligure, spazio a Caterina Bruzzone. Visite sino al 23 settembre

Masone, nuova mostra per il fotografo Mario Vidor

Lo splendore e la poesia di un albero di gelso, declinati in tutte le stagioni. Il nuovo ciclo fotografico di Mario Vidor, autore tra i più noti e apprezzati in Italia, strizza l’occhio alla pittura ed è completamente dedicato alla natura.

Non ci sono paesaggi artificiali, non c’è presenza umana, nella mostra ‘Morer’ (la parola che definisce il gelso in dialetto friulano) che è attualmente allestita al Museo di Masone, nell’ambito dell’annuale rassegna internazionale di fotografia. Un appuntamento molto atteso e sempre parecchio frequentato, che in quest’estate 2018 vede il ritorno di uno degli interpreti più acclamati.

Vidor, che taglia il traguardo dei 70 anni, è nato a Farra di Soligo (Treviso) e, dopo gli inizi con esperienze pittoriche negli anni Ottanta, da sempre si dedica alla fotografia, sviscerata sotto molteplici tecniche. ‘Morer’ è l’allestimento centrale della ventiduesima edizione della rassegna masonese, curata come sempre da Gianni Ottonello per conto dell’Associazione Amici del Museo di Masone, il principale polo di riferimento culturale della zona, in particolare per quanto riguarda l’epoca della lavorazione del ferro.

Nei suoi ottanta scatti Vidor racconta per immagini lo splendore di una campagna, popolata da gelsi e da altre specie. Lo fa con una tecnica del tutto particolare: quella dello scatto a infrarossi, che permette di esasperare i toni del bianco, dando alle fotografie una luminosità eccezionale. Scelta felice, visto che il gelso è l’albero ‘puro’ per eccellenza. Ed è proprio la sensazione di purezza, di pulizia, di perfezione che si prova osservando questa galleria.

“Le immagini del grande fotografo Mario Vidor - osserva Gianni Ottonello - ancora una volta allietano gli occhi più sofisticati degli amanti della fotografia. Vidor, dal dicembre del 2011 cittadino onorario di Masone, da molto tempo sostiene generosamente le iniziative del museo. La sua personale ricerca, partendo dalla lezione dei maggiori maestri dell'immagine, si è sviluppata lungo due principali direzioni: l'indagine storico-scientifica e il linguaggio creativo. Alla prima pubblicazione ‘Sulle terre dei Longobardi’, sono seguiti altri volumi di fotografia e alcune originali cartelle foto-litografiche. Innumerevoli le mostre che l’hanno visto affermato protagonista in Italia e all’estero. Siamo molto felici di averlo potuto nuovamente ospitare”.

La mostra di Vidor è accompagnata da un elegante catalogo, arricchito dalle poesie di Gabriele D’Annunzio, Andrea Zanzotto e Franco Fabris. “Al nord, specie nella Marca - scrive Norman Zoia nel suo saggio introduttivo - le morelline erano per lo più quelle bianche, comunque dolci anch’esse come fragole. Scampoli di civiltà contadina radicati da un capo all’altro del Bel Paese, memorie che lo sguardo aggraziato e puntuale di Mario Vidor riporta in scena. E lo fa in quel bianco e nero che è stato la prima vera espressione artistica del primo autentico fermo immagine. Ed è ancora Vidor a sottolineare questi ultimi alberi, umili e pur tanto importanti nell’economia rurale di allora, un po’ come succedeva e succede con l’ulivo in molte regioni italiane. Quali rami, quali nodosi tronchi se non quelli dei gelsi meglio si prestano a suggerire scorci iconografici del nostro agreste passato? Come non ammirare la loro parca nobiltà? Non a caso le tenere foglie nutrivano i cavalieri”.

La mostra ‘Masone Fotografia’ resterà aperta sino al 23 settembre 2018 con i seguenti orari di visita: sabato e domenica, dalle 15,30 alle 18,30. Durante la settimana di Ferragosto l’apertura sarà giornaliera dalle 15,30 alle 18,30 e serale dalle 20,30 alle 22,30. Per le visite infrasettimanali e dei gruppi organizzati, si può contattare Gianni Ottonello al numero 347 1496802.

Ad affiancare la rassegna principale, come da tradizione, c’è anche una seconda mostra dedicata a un artista ligure. Quest’anno tocca a Caterina Bruzzone, classe 1971, con la sua ‘Il Battito del Mare’: una serie nella quale racconta il mare calmo e il mare in tempesta con immagini suggestive, dalle quali vien fuori la vera forza della natura.

“La Bruzzone - prosegue Ottonello - ha iniziato a interessarsi alla fotografia fin da bambina. Inizialmente sono state le persone, i loro occhi e le loro espressioni ad attirare la sua attenzione. La passione è esplosa negli anni Novanta: dopo aver seguito alcuni corsi e collaborato attivamente con studi fotografici, in pochi anni è passata alla fotografia professionale. Ha continuato l’attività nei settori di ritratto e cerimonia, travel, food, architettura d’interni, paesaggio. Proprio in quest’ultimo trova la sua massima espressione, e si dedica in modo particolare ai paesaggi marini, essendo il mare un elemento a cui si sente molto legata e del quale cerca di cogliere non solo la bellezza delle ambientazioni e la magia delle luci, ma anche la forza delle onde e la fluidità del loro movimento”.

Nel contempo, al Museo di Masone proseguono i lavori per la sua definitiva risistemazione. L’ultimo tassello in ordine di tempo è il giardino esterno, che è stato ristrutturato e reso fruibile per eventi all’aperto. Quest’anno ospita il ciclo ‘Estate Insieme’ organizzato dall’associazione Noi per Voi. Gli appuntamenti: 26 luglio cabaret con Andrea Bottesini; 2 agosto ancora risate con Carlo Cicala; 4 agosto concerto dei Buio Pesto; 9 agosto spettacolo con Stefano Lasagna. L’incasso viene devoluto in beneficenza.

Alberto Bruzzone

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