Il giorno dopo la tragedia di Ponte Morandi, che ha causato, al momento, 38 vittime, le parole di chi ha perso due colleghi che stavano lavorando nel deposito di Amiu, schiacciato dal crollo: Paolo Patrosino, dipendente di Amiu, delegato Usb e vicecoordinatore della Rsu:
"Due miei colleghi fanno parte delle vittime accertate fino a questo momento. Forse, ma non è certo, altri due sono dispersi. Ancora non riusciamo a spiegarci e a capire ciò che è successo, la nostra parte razionale non lo accetta. Le nostre rimesse sono tutte sotto i viadotti ed ora mi rendo conto di come e quanto la nostra categoria sia tenuta in considerazione. La rimessa di Campi negli ultimi due anni è stata colpita da pezzi di ferro che cadevano dal viadotto in questione, tanto da far mettere oltre alle reti di protezione una struttura fatta da impalcature come protezione che obbligasse ad un solo punto il transito di mezzi e lavoratori."
Ricordo che solo "il momento della doccia ha salvato molti colleghi da un'orribile fine". Guardo la tv mentre flotte di politici, ingegneri, giornalisti, cardinali, tuttologi, puntano il dito, vogliono nomi, giurano punizioni, invocano Dio. Mi chiedo perché le cose non cambiano mai e quanto la nostra indifferenza contribuisca a questo stato delle cose o se le povere vittime di oggi serviranno almeno a farci cambiare, a migliorare la vita di tutti noi ed a scongiurare altri eventi di questo tipo. Cercate in voi la risposta se ci riuscite...io non ce la faccio...la mia parte razionale non ha risposte. L'unica cosa in me perfettamente chiara è una sensazione alla bocca dello stomaco....dolore, paura, disgusto, impotenza, rabbia...tanta tanta rabbia.