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Attualità | 26 marzo 2019, 13:43

L'appello di Rossetti perché la Regione intervenga sul monitoraggio ambientale

Il consigliere regionale del Partito Democratico: "La giunta aggiorni l'inventario delle emissioni regionali, implementi le centraline dedicate al porto e attivi il tavolo per gli accordi volontari"

L'appello di Rossetti perché la Regione intervenga sul monitoraggio ambientale

“La Giunta ligure aggiorni entro 90 giorni l’inventario delle emissioni regionali, implementi l’attuale rete di centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria con dispositivi fissi o mobili dedicati al porto e attivi, entro un mese, un tavolo istituzionale che arrivi alla sottoscrizione di accordi volontari”, a chiederlo, con una mozione, è il consigliere regionale del Pd Pippo Rossetti, che oggi parteciperà al Flash Mob organizzato dal Treno Verde di Legambiente in lungomare Canepa, a Sampierdarena, dove i livelli di inquinamento sono in forte crescita, soprattutto dopo il crollo del ponte Morandi.

“Il tema ambientale va affrontato con maggiore decisione – precisa l’esponente del Partito Democratico – Le battaglia dei giovani di tutto il mondo, che dieci giorni fa, anche in Liguria, sono scesi in piazza per chiedere ai governi politiche serie contro il riscaldamento globale, ma anche le richieste dei residenti e dei comitati di alcuni quartieri genovesi soffocati dallo smog (vedi appunto lungomare Canepa) ci impongono una forte presa di posizione a favore dell’ambiente”. Scendendo nel dettaglio della mozione Rossetti ricorda che, nonostante la Giunta regionale, con deliberazione n. 941 del 16 novembre 2018, abbia approvato il documento ‘Misure urgenti per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell’aria ambiente in Regione Liguria’ in cui si parla di limitazioni della circolazione del traffico veicolare e di piani urbani per la mobilità sostenibile, “le centraline ARPAL dislocate in varie parti della città non sono idonee per monitorare l’inquinamento da traffico marittimo, sia per la loro posizione, sia perché non in grado di identificare la causa degli agenti inquinanti”.

Rossetti sottolinea che “per valutare il contributo dei porti alle concentrazioni di biossido di azoto misurate nella rete di rilevamento delle qualità dell’aria, il dato ricavato dall’inventario delle emissioni regionale non è da solo sufficiente, ma richiede di tenere in debito conto la modellistica di diffusione degli agenti inquinanti e la rete di rilevamento della qualità dell’aria”. L’inventario delle emissioni, tra l’altro, risale al 2011 e da quel momento non è stato più aggiornato. “Naturalmente – precisa il consigliere regionale del Pd - occuparsi della salubrità dell’aria a Genova non vuol dire contrastare il lavoro e lo sviluppo portuale, che resta uno dei cuori pulsanti della nostra economia”. Ma servono soluzioni di tipo infrastrutturale “come le elettrificazioni delle banchine, che permetterebbe anche di ridurre drasticamente l’annoso problema del rumore nelle zone limitrofe al porto” oppure, come propongono alcuni armatori, “l’utilizzo di combustibili ecocompatibili o di grandi batterie al litio e scrubber, in ciclo chiuso per non trasferire l’inquinamento dall’aria all’acqua”.

Rossetti ricorda poi che “in altre città portuali come Ancona, Venezia, Napoli, Civitavecchia, sono stati sottoscritti accordi volontari per la riduzione delle emissioni e visto che a Genova si è provveduto alla stesura di una bozza di accordo volontario tra Capitaneria/Guardia Costiera e Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale a cui non è stato dato seguito”, il consigliere regionale del Pd chiede alla Giunta ligure di intervenire e di fare la propria parte.

Redazione


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