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Attualità | 30 marzo 2019, 09:17

Welfare: al via il procedimento ad evidenza pubblica per persone sottoposte a provvedimenti penali

Nel 2018 coinvolte oltre 3.600 persone, tra cui 279 minori. Un impegno di 350mila euro

Welfare: al via il procedimento ad evidenza pubblica per persone sottoposte a provvedimenti penali

 

Al via il procedimento ad evidenza pubblica rivolto alle realtà del Terzo Settore per la definizione di un nuovo progetto che, attraverso l’adesione all’associazione temporanea di scopo “La rete che unisce” con capofila la cooperativa sociale Agorà, garantisca continuità agli interventi di sostegno realizzati a favore delle persone sottoposte a provvedimenti penali, nell’ambito del patto di sussidiarietà giustizia stipulato con Regione Liguria con un impegno di 350mila euro.

“A fronte dell’esito positivo dei percorsi già attivati sul territorio – spiega la vicepresidente e assessore alle Politiche sociali Sonia Viale - abbiamo deciso di proseguire questa esperienza, che ha il suo punto di forza nel lavoro di rete realizzato tra diverse realtà del terzo settore insieme alle Istituzioni per garantire interventi mirati per i soggetti beneficiari. L’obiettivo finale è l’inclusione sociale, con il reinserimento anche abitativo e lavorativo di queste persone nella società, contrastando la recidiva, attraverso un accompagnamento e una presa in carico efficace, per evitare che una persona, uscita dal carcere dopo aver scontato la pena, si trovi sola, senza punti di riferimento e senza altre possibilità se non quella di commettere nuovamente un reato. Su questo – conclude - siamo fortemente impegnati, in un solido patto con le realtà del Terzo Settore”.

Aumenta quest’anno anche l’importo massimo del contributo di Regione, pari a 350mila euro (rispetto ai 250mila euro del 2017 e ai 325mila euro del 2018) a fronte della necessità di svolgere ulteriori attività di prevenzione nei confronti dei minori. I soggetti interessati dovranno manifestare il proprio interesse inviando una apposita richiesta entro le ore 12 del 16 aprile 2019. Tra i requisiti richiesti, essere iscritti al registro regionale del Terzo settore e prestare servizi attività nell’ambito dell’inclusione sociale delle persone, adulte o minori, sottoposte a provvedimenti penali direttamente e formalmente per servizi/strutture del ministero della Giustizia sotto forma di convenzione o partenariato da almeno tre anni o per almeno 3 anni degli ultimi cinque, anche in modo discontinuo.

Il primo incontro di coprogettazione tra i soggetti ammessi e la già costituita Ats, con la partecipazione dei referenti di Regione Liguria, del ministero della Giustizia e del Forum del Terzo Settore è previsto il 18 aprile: i partecipanti dovranno aderire all’ats ‘La rete che unisce’. Il Forum del Terzo settore svolgerà compiti di garanzia, promozione e controllo in collaborazione con Regione.

Nel 2018 sono state 3.612 i soggetti beneficiari degli interventi di sostegno, finalizzati a migliorare la vita in carcere, accrescere competenze spendibili nel dopo pena, acquisire consapevolezza dei reati compiuti, contrastare la recidiva, sostenere le famiglie, sviluppare socialità e agevolare percorsi di rieducazione. Tra i beneficiari, ci sono state 2.081 persone detenute, 1.252 persone fuori dal carcere, 279 minori. Gli italiani coinvolti nei progetti sono stati 2.162 a fronte di 1.451 stranieri, gli uomini 3.176, le donne 436. Lo scorso anno hanno operato insieme ad Agorà altri 18 enti del Terzo settore.

 

Comunicato stampa

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