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Eventi | 12 giugno 2019, 11:59

Musica e Grande Guerra, il concerto a Palazzo Reale mercoledì 19 giugno

L'esibizione coinciderà con la "Festa della Musica" promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali

Musica e Grande Guerra, il concerto a Palazzo Reale mercoledì 19 giugno

In occasione della 25° edizione della “Festa della Musica” promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali, mercoledì 19 giugno alle ore 17 nel Salone da Ballo del Palazzo Reale di Genova si svolge il concerto Musica e Grande Guerra.

Intorno alla mostra di Antonio G. Santagata, organizzato dal Segretariato regionale del MiBAC per la Liguria. Il programma scelto, affidato all’esecuzione del quartetto d’archi Choros Esemble, intende aprire un dialogo tra forme diverse di espressione creativa, attraverso rimandi e corrispondenze tra la forza evocativa dell’interpretazione musicale e l’impatto visivo delle immagini presentate nella mostra La memoria della guerra. Antonio G. Santagata e la pittura murale del Novecento, in corso nel Teatro del Falcone di Palazzo Reale. Come restituisce il percorso espositivo dedicato al lavoro di Santagata (1888-1985), la dimensione tragica della guerra può essere indagata oltre i canoni della celebrazione retorica, ponendo al centro l’analisi dell’esperienza umana anche in chiave introspettiva, senza indulgere nell’illusione del tributo alla patria a cui è stato fatto ampiamente ricorso per stemperare la portata dell’“inutile strage” causata dal conflitto.

Eseguire musica che riguarda la Grande Guerra, oppure scritta durante il suo svolgimento o, forse meglio, nonostante tutto questo, non presuppone semplicemente una questione di scelta, ma significa affrontare il rapporto tra arte e storia, focalizzando quel sostrato emozionale che filtra la percezione degli avvenimenti e condiziona i processi di rielaborazione e fruizione estetica, inclusi quelli legati all’uso dei suoni. Alla lettura immediata del senso del dramma bellico offerta da canzoni e canti di guerra è stato infatti preferito un programma in grado di mettere in rilievo non solo suggestioni e convergenze, ma anche scarti e distanze.

Se il primo brano, Crisantemi di Giacomo Puccini (1858-1924) risalente al 1890, pare quasi plasmato nel medesimo afflato retorico dei monumenti ai caduti degli anni Venti che inneggiano a una morte dolce ed eroica, i successivi Tre Pezzi composti nel 1914 da Igor Stravinsky (1882-1971), rispondono invece a istanze estetiche immuni da qualsiasi enfasi sentimentalistica. Al contrario, il Quartetto per archi scritto nel 1915 da Heitor Villa-Lobos (1887-1959), attinge ancora a una certa magniloquenza, con stilemi tratti da modelli europei di stampo ottocentesco a cui si aggiungono richiami alla tradizione musicale del Brasile, paese del musicista, realizzando una connessione culturale che trascende la distanza dalla realtà delle trincee.

A chiudere il concerto è il corale di Johann Sebastian Bach (1685-1750) O Mensch, bewein' dein' Sünde gross (O uomo, piangi il tuo grande peccato) che introduce la riflessione sulla sofferenza in una dimensione etica assoluta, lasciando un monito sull’assurdità del male quale tragedia senza tempo a cui sembra condannare la caducità degli equilibri che regolano l’esistenza umana. La partecipazione al concerto è a ingresso libero fino ad esaurimento posti; in omaggio un biglietto di ingresso alla mostra, utilizzabile anche in un altro giorno.

Redazione

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