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Economia | 11 luglio 2019, 07:00

Ibra: un campione con la voglia di vincere

Quando si parla di Zlatan Ibrahimović, meglio noto come Ibra, si sa già in partenza di come si discuterà di un campione che ha sì dei momenti abbastanza “da spaccone”, ma che sono comunque ben motivati.

Ibra: un campione con la voglia di vincere

Quando si parla di Zlatan Ibrahimović, meglio noto come Ibra, si sa già in partenza di come si discuterà di un campione che ha sì dei momenti abbastanza “da spaccone”, ma che sono comunque ben motivati.

Lo svedese Zlatan Ibrahimović infatti, nato a Malmö il 3 ottobre del 1981, è uno di quei calciatori che chiamare bomber potrebbe quasi essere “riduttivo” per la sua straordinaria carriera sportiva e le sue altrettanto straordinarie doti sul campo.

Partito con le squadre giovanili svedesi, il buon Ibra si è fatto subito notare per le sue incredibili capacità oltre che per la sua elevata statura, sfiora abbondantemente i due metri di altezza, dalle maggiori squadre di Serie A come l'Ajax, la Juventus, l'Inter, il Barcellona, il Milan, il Paris – Saint Germain, il Manchester United, gli L.A. Galaxy ed oggi, nuovamente, il Milan per la gioia di tutti i tifosi rossoneri.

In occasione della scorsa partita del Milan contro Lazio, il bomber si è raccontato ai microfoni di France Football parlando dei confronti con gli altri campioni del pallone, delle coppe, dell'Ibra di tutti i giorni e di come vede la sua attività sportiva (non perdetevi neanche un aggiornamento su Oddspedia).

Non ho nulla in meno rispetto a Messi e Ronaldo, credo di essere io il migliore. Se parliamo di qualità intrinseche non ho nulla da invidiare a loro, se invece consideriamo i trofei allora sì: mi manca la Champions League. Il Pallone d'Oro non è un'ossessione e non mi manca, sono io che manco a lui. Non so in base a quale criterio viene assegnato. Se il collettivo funziona ne trae beneficio anche il singolo, che non sarà buono se la squadra non è buona. E io, penso di essere il migliore al mondo”.

Riguardo al suo essere calciatore, Zlatan Ibrahimović ha ricordato come, nonostante sia sempre più vicino ai 40 anni, non è più così veloce come dieci o quindici anni fa, ma riesce comunque a mantenere delle eccellenti performance grazie ad un allenamento costante ed alla sua passione per il pallone che lo spinge sempre a dare il massimo ogni volta che indossa i tacchetti e calca l'erba dello stadio. In ogni caso faccio del mio meglio per aiutare la squadra.

Dando un'occhiata ai suoi primi tempi, Ibra si è poi sbottonato un minimo affermando come, nonostante abbia lavorato sodo, la pazienza non era certo fra le sue virtù dato che “volevo che tutto accadesse in maniera molto rapida. Continua a lavorare e credi in te stesso. È molto difficile quando sei giovane. Ma quando hai un'esperienza come quella che ho io adesso, capisci cosa significa. […] Devi essere circondato da persone che hanno esperienza, che ti permettano di stare calmo e che ti dicano la verità”.

Ha poi concluso l'intervista ribadendo come ho ancora degli obiettivi e voglio ancora conquistarli tra i quali, ovviamente, c'è la Champions League che non ha ancora vinto da quando è tornato nel Milan, ma diamogli tempo e ad Ibra ciò che è di Ibra.

Richy Garino

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