Medico, avvocato o archeologo? Il lavoro dei propri sogni, in realtà, nel corso degli ultimi anni, è cambiato, visto che il desiderio di tanti bambini è quello di diventare dei videogiocatori professionisti. Avete capito bene, l’opportunità di diventare un giocatore di videogame professionista è molto allettante per un numero sempre maggiore di ragazzi, ma non tutti hanno le idee ben chiare su come diventare pro gamer.
Come organizzare i propri allenamenti
Come ben messo in evidenza da Betway, portale leader nelle scommesse esports, ci sono diversi modi di intendere l’allenamento nel campo del gaming professionistico. Le scuole di pensiero sono, in sostanza, due. C’è chi si limita a dedicare ai videogiochi due ore al giorno e non di più e altri gamer che non lesinano passare almeno sei ore ogni giorno davanti allo schermo.
Detto questo, tra questi due “fronti” c’è un aspetto in comune, ovvero quello che l’allenamento eccessivo non ha alcun valore. Insomma, mettersi di fronte allo schermo e passare ore e ore ogni giorno con i videogiochi non farà di voi un gamer migliore. No, non vi servirà a diventare più forti.
Infatti, i gamer professionisti sono prima di tutto delle persone che hanno saputo trovare il giusto equilibrio tra gli impegni della vita privata e il mondo dei videogame. Chi pensa che si tratti di nerd che passano tutte le loro giornate davanti alle console, si sbaglia di grosso. E poi allenarsi dalla mattina alla sera è un errore da evitare: meglio allenarsi il giusto, solo quando la concentrazione è sufficientemente alta per poter fare progressi. Altrimenti, non serve a nulla.
Un altro passaggio fondamentale per diventare pro gamer
eSports Italia ha messo in evidenza come allenarsi non sia sufficiente per diventare un giocatore di alto livello. Serve andare alla ricerca di nuovi stimoli e nuove attenzioni per restare sempre competitivo.
Il mondo social è indubbiamente variegato e ricco di persone da contattare, ma bisogna chiedersi quali siano quelle giuste con cui provare a parlare. Le opzioni tra cui scegliere sono, in sostanza, tre: si tratta dei club professionistici, dei team e delle agenzie/procuratori. In alcuni casi, si tratta di squadre piuttosto piccole e con possibilità limitate, anche per via del fatto che sono semplicemente rappresentativi di una comunità di gamer che si sono uniti per poter prendere parte a dei tornei.
Scegliendo quest’ultima strada certo si potranno affrontare tanti tornei, ma non è sicuramente un modo per fare molta strada. Anche per via del fatto che difficilmente si potrà vedere uno stipendio in quei contesti. I team più importanti, inevitabilmente, hanno anche un ambiente e regole differenti. D’altro canto, anche in questo caso, i rischi e le difficoltà sono dietro l’angolo: prima di firmare un contratto è consigliabile leggerlo in maniera approfondita in ogni sua parte.
Affidarsi a dei procuratori, che spesso e volentieri agiscono sotto forma di agenzie? Si tratta di una soluzione diversa rispetto a quella di unirsi a dei team professionistici. In questo caso ci si mette nelle mani di un procuratore che farà i vostri interessi, trattandovi alla stregua di un libero professionista. In questo ambiente, ultimamente ce ne sono sempre di più ed è chiaramente la soluzione migliore per chi è alla ricerca di guadagni sempre più alti, anche a costo di lasciar perdere tutto il resto.
In questi casi, è necessario comunque prestare la massima attenzione. Scendendo un po’ più nello specifico, è bene informarsi prima di mettere la firma su dei contratti eccessivamente lunghi con un procuratore, tranne nel caso in cui ci sia ben specificato il fatto che è garantito uno stipendio anche senza che si riesca a trovare un team oppure una squadra professionistica.
