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Politica | 17 dicembre 2019, 16:57

Convocata l’assemblea pubblica dei benzinai genovesi per rivendicare le criticità del settore

Il presidente di Faib Confesercenti Fabio Bertagnini: “La situazione dei gestori degli impianti di carburante è drammatica”

Convocata l’assemblea pubblica dei benzinai genovesi per rivendicare le criticità del settore

Domani 18 dicembre, a partire dalle 13, Faib Confesercenti Genova chiama a raccolta i benzinai della provincia in un'assemblea pubblica che avrà luogo nella sede dell'associazione, all'ordine del giorno tutte le principali criticità che investono la categoria quali: l'obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi di benzina e gasolio; il documento di accompagnamento semplificato (Das) elettronico; i nuovi indici sintetici di affidabilità (Isa); le istruzioni su come avvalersi correttamente del credito d’imposta per recuperare fino al 50% sulle transazioni con carte di credito o bancomat relative ai rifornimenti ed il 30% sulla restante parte del transato non oil; la risoluzione presentata dall'onorevole Massimiliano De Toma che intende affrontare nel merito i problemi del settore contemplando anche la razionalizzazione della rete, oggi sovradimensionata ed obsoleta.

«Raccomando a tutti i colleghi - dice il presidente di Faib Genova Fabio Bertagnini – d’essere presenti data l'importanza degli argomenti sul tavolo, la situazione dei gestori degli impianti di carburante è infatti drammatica: da una parte i nuovi contratti stretti con le compagnie petrolifere che hanno ulteriormente ridotto il nostro margine di guadagno, ormai di non più di due centesimi a litro; dall'altra la pletora di adempimenti ai quali siamo sottoposti che, pur introdotti con la lodevole e condivisibile intenzione di garantire la legalità, all'atto pratico finiscono per stritolarci tra nuova burocrazia ed ulteriori aggravi».

«Partiamo, ad esempio, dalla moneta elettronica: siamo favorevoli ad un suo impiego – prosegue Bertagnini – anche per evidenti questioni di sicurezza legate ad una riduzione del contante in cassa. Ma non possiamo far fronte alle attuali commissioni praticate dagli istituti di credito che, di fatto, erodono anche quell'esiguo margine che ci viene lasciato dalle compagnie. Bene l'Isa, che già dal 2019 ha sostituito gli studi di settore, ma i parametri devono essere ricalibrati tenendo conto della reale dimensione del giro d'affari degli impianti, altrimenti la grande maggioranza di essi rischia di non raggiungere nemmeno il 6, vale a dire la soglia minima al di sotto della quale scattano le ispezioni fiscali. E ciò perché gli indici di affidabilità sono stati calcolati facendo una media generale di tutti gli impianti, comprese le megastazioni di rifornimento completamente automatizzate, con un'evidente penalizzazione per le pompe più piccole e con personale, per le quali il rapporto tra costi e fatturato è decisamente più alto».

Redazione


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