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Politica | 06 maggio 2020, 14:24

Pd Liguria: "La Regione a causa dell'emergenza covid-19 ha bloccato i servizi riabilitativi e diurni con gravi disagi per gli utenti e le loro famiglie"

"In difficoltà i lavoratori e le imprese del terzo settore che in questo modo sono costretti a chiedere la cassa integrazione"

Pd Liguria: "La Regione a causa dell'emergenza covid-19 ha bloccato i servizi riabilitativi e diurni con gravi disagi per gli utenti e le loro famiglie"

“La Regione Liguria a causa dell'emergenza covid-19 ha bloccato i servizi riabilitativi e diurni con gravi disagi per gli utenti e le loro famiglie mettendo in difficoltà i lavoratori e le imprese del terzo settore che in questo modo sono costretti a chiedere la cassa integrazione”: è ciò che s’apprende da una nota del Pd ligure.

“Il decreto governativo del 17 marzo – spiega la nota – individua gli strumenti che i centri riabilitativi, i centri semi residenziali e in generale i servizi socio-assistenziali e socio educativi possono adottare per proseguire le loro attività da remoto; per i servizi accreditati col sistema sanitario tale modalità operativa viene resa esplicita e rinforzata dalla circolare del ministero della Sanità del 23 aprile che invita ed obbliga a lavorare a distanza coi pazienti di questi servizi. Per i servizi sanitari il 10 aprile Alisa ha scritto una lettera alle imprese dicendo d’essere intenzionata a riconoscere dal 70 al 100% del budget, ma non è seguita una delibera quadro che consentisse d’inquadrare processi formali e criteri delle attività che in realtà ogni centro ha svolto per mantenere la curatela degli utenti; senza regole si è mantenuto il servizio ed oggi non è nemmeno chiaro come e quanto rendicontare alle Asl, tanto che non sono state emesse le fatture di marzo e aprile, quindi oggi i soldi sono zero”.

“Senza quell'atto non vi sono certezze – prosegue la nota – né per gli utenti che restano senza un supporto fondamentale né per le imprese che non vengono pagate pur avendo riprogrammato il servizio e tantomeno per i lavoratori che in parte sono stati messi in cassa integrazione. A tutto questo poi si aggiunge il dpcm del 26 aprile che offre la possibilità di riaprire i centri diurni ed alcune attività: Regione Liguria non solo non ha pensato una programmazione di queste riaperture, ma non ha aperto neppure un tavolo coi soggetti coinvolti malgrado le richieste dei gestori di tali centri. Molte regioni italiane hanno sottoscritto da tempo un accordo quadro con il forum del terzo settore, i sindacati, l’Anci e tutti i soggetti coinvolti per dare una cornice unica regionale che garantisca in modo omogeneo i servizi sul territorio offrendo ai cittadini la possibilità di accedere ad alcuni servizi e conseguentemente ai lavoratori di evitare la cassa integrazione”.

“Regione Liguria invece – conclude la nota – non ha fatto quanto di propria competenza con il risultato che sul territorio si sta andando in ordine sparso, con alcuni Comuni che garantiscono una parte dei servizi ed altri che non lo fanno: ci aspettiamo che la Regione batta un colpo, parliamo di servizi fondamentali per i cittadini e di settori che hanno un impatto ed un volume economico importanti”.

Redazione


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