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| 09 maggio 2020, 16:42

Savona, emissioni della Costa Luminosa, il sindaco scrive al Ministero: "Devo salvaguardare la salute pubblica"

La prima cittadina non avendo ricevuto risposte da Autorità di Sistema Portuale ha scritto al ministro De Micheli

Savona, emissioni della Costa Luminosa, il sindaco scrive al Ministero: "Devo salvaguardare la salute pubblica"

Dopo diverse lettere inviate lo scorso 27 marzo, 15 aprile e 24 aprile dal sindaco di Savona Ilaria Caprioglio ad Autorità di Sistema Portuale in merito allo stazionamento della costa Luminosa ormeggiata nel porto savonese dal 21 marzo con la richiesta di un necessario monitoraggio ambientale a tutela della salute della cittadinanza, la prima cittadina il 5 maggio ha scritto al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli e al dipartimento dei trasporti.

“Non avendo ricevuto risposte da Autorità di Sistema ho provveduto a rivolgermi al Mit al fine di avere indirizzi, in merito alle emissioni in atmosfera della nave per la salvaguardia della salute pubblica” spiega il sindaco Caprioglio.

“La problematica sollevata riguarda lo stazionamento della nave da crociera Costa Luminosa nel porto di Savona che, per la sua particolare conformazione e struttura, vede la banchina di ormeggio particolarmente vicina al tessuto urbano della città ovvero alla cosiddetta "darsena", zona residenziale prospiciente l'area portuale turistica” spiega la prima cittadina nella lettera.

“Dal momento del divulgarsi dell'epidemia Covid-19 e delle conseguenti misure di contenimento che hanno determinato tra le altre cose, la sospensione delle attività croceristiche, la nave Costa Luminosa è stata ormeggiata nel porto di Savona a partire dalla metà di marzo u.s. mantenendo i motori accesi, se pur in minima parte con potenza ridotta. Tale situazione ha ovviamente determinato una significativa preoccupazione in merito all'inquinamento che tale situazione può determinare. Le problematiche emerse riguardavano, in parte, gli aspetti inerenti lo scarico dei reflui della nave ovvero lo smaltimento dei rifiuti che, in considerazione della presenza all'interno della nave al momento dell'ormeggio di persone contagiate da Covid-19, potevano ritenersi pericolosamente infetti. 

Tali problematiche sembrerebbero fino ad ora gestite attraverso un'autorizzazione provvisoria allo scarico dei reflui da parte del competente Consorzio di Depurazione delle Acque di Savona in accordo con Ato Provinciale Savonese. Anche per quanto riguarda i rifiuti è stato disposto una gestione da parte della Società Port Service che fa capo all'AdSP del Mar Ligure Occidentale come rifiuti sanitari” prosegue.

Rimane, invece, ancora oggi, irrisolto e senza alcun risconto da parte dell'AdSP, la problematica inerente le emissioni in atmosfera. A tal fine questa Amministrazione Comunale, ha più volte sollecitato l'AdSP di predisporre o fare eseguire dei monitoraggi ambientali delle emissioni prodotte dalla nave durante questo lungo periodo di stazionamento, come da note che si allegano alla presente per maggiore informazione. Dalle disposizioni normative vigenti ed, in particolare, dalle disposizioni di cui agli artt.295- 296 del D.Lgs. 152/2006 si desumono specifiche indicazioni circa i contenuti di zolfo dei combustibili marittimi da utilizzare nel caso specifico e gli enti preposti al controllo di tali limiti ovvero il Corpo della Capitaneria di Porto, la Guardia Costiera e gli altri soggetti di cui all'art.1235 del codice della navigazione. Non risulta però nulla in merito ai limiti di emissione in atmosfera e ai soggetti preposti al controllo di tali emissioni” continua.

“Ad oggi, pertanto, questa Amministrazione non è in grado di dare riscontro ai ripetuti solleciti da parte della cittadinanza, come peraltro non ha potuto fornire chiari ed esaurienti dati oggettivi all'interpellanza consiliare presentata dal Gruppo Consiliare Italia Viva sul tema, in quanto alle nostre richieste sono stati forniti documenti relativi a monitoraggi fatti nel 2016, in situazioni evidentemente completamente diverse dallo stato attuale. Alla luce di quanto sopra si chiede una chiara indicazione da parte di codesto Spett.le Ministero, in merito alle azioni che ciascun ente deve mettere in atto al fine di poter assicurare la salute della cittadinanza che vive nelle immediate vicinanze del luogo di stazionamento della nave” conclude.

Luciano Parodi

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