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Politica | 07 agosto 2020, 09:32

Regionali 2020, Villa (Pd): "In campo per difendere lavoro, ambiente e sociale"

Il consigliere comunale del Pd Claudio Villa ha deciso di candidarsi alle Regionali nelle liste del centrosinistra

Regionali 2020, Villa (Pd): "In campo per difendere lavoro, ambiente e sociale"

Genovese, impiegato, per due mandati consigliere comunale del Pd, Claudio Villa ha deciso di scendere in campo per le Regionali 2020 nella coalizione di centrosinistra, puntando sui temi che gli sono sempre stati più a cuore: lavoro, difesa del suolo e ambiente, sociale.


Perché ha deciso di candidarsi alle Regionali?

Perché le persone che in questi anni hanno avuto modo di conoscere il mio impegno, la mia passione e le mie competenze, hanno ritenuto che quello che ho fatto finora possa continuare a livello regionale anziché comunale. Cercherò di portare avanti le istanze e le problematiche della comunità, non solo del territorio genovese, ma anche metropolitano: sono le richieste dei cittadini che fanno muovere la nostra attività. E vorrei affrontare quei temi che ritengo che ad oggi non siano stati affrontati a livello regionale. La Regione deve attuare più leggi regionali che offrano gli strumenti e le risorse adatti per dare alla comunità la possibilità di crescere nel lavoro e nel sociale e nella qualità della vita, senza che i primi dimentichino gli ultimi.


Quali sono in particolare le tematiche che affronterà?

Prima di tutto il lavoro, perché credo che questa regione abbia grandi difficoltà: ha perso molti posti di lavoro negli ultimi 5 anni. Bisogna trovare gli strumenti adatti a far sì che le aziende possano tornare a produrre e assumere, quindi si deve sostenerle con ogni mezzo, anche con i bandi europei, finora non proposti a sufficienza e quindi non usati. Poi la difesa del suolo, perché la nostra regione è fragile, il territorio continua a franare e la costa a essere erosa dal mare: occorre intervenire in ogni modo, mettendo prima di tutto in sicurezza i nostri monti e l’entroterra, migliorando strade, servizi e infrastrutture per fare in modo che il territorio abitato sia in condizione di continuare a essere vissuto. E poi ci sono i trasporti pubblici: la Regione, in particolare, non ha realizzato nuove reti su ferro né creato infrastrutture utili a movimentare persone e merci. Anche il turismo va implementato e incentivato in quanto eccezionale fonte di lavoro. Infine bisogna avere attenzione verso le fasce più deboli, le persone in difficoltà, le famiglie impoverite, non solo in questo periodo ma in questi anni. Servono, quindi, gli ammortizzatori sociali e creare le condizioni perché possano trovare lavoro e vivere una vita dignitosa.

Quali idee per Genova?

Genova manca di un trasporto pubblico adeguato, in particolare, in Valbisagno, dove vivo e sono cresciuto, dove non si è realizzato un sistema di trasporto dolce o il tram, per accedere in città in modo veloce. Inoltre Genova è una città che ha bisogno, in collaborazione con le società sportive, di crescere nello sport, realizzare impianti che mancano, come quelli natatori, per il calcio e sportivi in genere, che possano contribuire alla formazione dei giovani, per farli crescere meglio e per fare prevenzione sanitaria.


Quanto è penalizzata la campagna del centrosinistra dal ritardo che c’è stato per l’accordo su Sansa presidente?

Certamente partire dopo gli altri, che fanno una campagna mediatica molto invasiva, è uno svantaggio, ma ritengo che se in questo periodo di campagna elettorale che resta saremo messi tutti, dal punto di vista mediatico, in condizioni di poter esser ascoltati e valutati per quello che potremmo dare a questa regione, allora anche le nostre idee saranno comprese dai cittadini liguri. E la scelta ritardata di Sansa è un handicap, che però sarà superato dai tanti argomenti che il candidato presidente del centrosinistra riuscirà a mettere in campo.




Redazione


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