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Attualità | 20 ottobre 2020, 10:00

Molassana: speranze di rinascita per l'ex cinema, messo in vendita

Il quartiere chiede una riqualificazione pubblica dello storico edificio, per riavere un necessario centro culturale. Anche il consigliere Gianni Pastorino dà il suo appoggio

Il Cinema di Molassana (foto facebook)

Il Cinema di Molassana (foto facebook)

Bisogna risalire molto indietro nel tempo per scoprire la storia del Cinema Nazionale di Molassana, importante riferimento di aggregazione culturale della Val Bisagno del secolo scorso, per il quale ora si apre uno spiraglio di rinascita.

Aperto nel 1934 come Teatro Savoia, con l’avvento della settima arte divenne sala cinematografica, assicurando agli abitanti del quartiere la visione degli ultimi successi al botteghino. Chiuso nel 1970, dell’edificio non resta che lo scheletro e la facciata in stile liberty, su cui è ancora leggibile la scritta “Cinema”, nonostante cinquant'anni di incuria e i danni di un incendio.

Di proprietà privata, è stato da poco messo in vendita e la popolazione della zona ha lanciato una petizione che ha raccolto già 800 firme: "Quello che oggi appare come un monumento al degrado ha fatto la storia di questo quartiere - dichiara il presidente del Municipio della Media Valbisagno Roberto D’Avolio su genova.repubblica.it - ricordato come punto di aggregazione, vogliamo che torni tale. Con un investimento pubblico e un progetto funzionale al territorio si può realizzare".

Delle proposte avanzate negli anni dalla PA non si fatto mai nulla a causa di vincoli e cavilli, "penso però che oggi ci siano le condizioni per organizzare un tavolo con la proprietà del cinema e fare in modo che l’amministrazione trovi una soluzione per porre fine a questo degrado» conclude D’Avolio. A sostenere l’iniziativa anche il mondo del teatro: la sua riqualificazione «sarebbe una grande occasione -sostiene Mirco Bonomi, direttore artistico del Teatro dell’Ortica- perché in vallata manca uno spazio di aggregazione culturale, dove fare teatro, laboratori. Noi del Teatro dell’Ortica da 25 anni stiamo aspettando uno spazio teatrale. È triste che un territorio così vasto non possa avere un luogo di aggregazione dove produrre spettacoli o fare laboratori, incontri. Chiediamo all’amministrazione di pensarci. Noi ci siamo".

"Da qui è passato anche Govi ed era la casa delle compagnie teatrali della zona. Prima della chiusura era molto frequentato. In cima c’era anche una palestra, dove in epoca fascista si allenavano i Balilla, e quattro appartamenti, uno spazio enorme - ricorda l’attore Mauro Pirovano, che auspica - potrebbe rivivere e diventare la casa della cultura della Valbisagno".

Anche i proprietari si dichiarono disponibili a trattare. Uno di loro, Michele Pacione, così si esprime: "Noi saremmo contenti se lo prendesse l’amministrazione, perché potrebbe riqualificarlo preservandone la storicità. Sarebbe un modo per lasciare alla comunità un’opera realizzata da mio nonno. Oltre alla vendita saremmo disponibili a valutare anche un comodato d’uso gratuito in cambio di una riqualificazione dello spazio, che non può rimanere così".

Perché il progetto vada a buon fine, Gianni Pastorino di Linea Condivisa presenterà, nel primo consiglio regionale, un’interrogazione in cui chiederà alla Regione "di acquisire questo bene e restituirlo alla collettività e ai giovani".

Alessandra Oneto

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