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Attualità | 19 novembre 2020, 11:50

Multedo, l'ex piscina sarà un semplice ‘impianto di quartiere’: cresce la delusione

Il progetto di riqualificazione era stato presentato dal Comune di Genova con altre prospettive, ma questioni urbanistiche e idrogeologiche hanno costretto ad una parziale retromarcia: sconforto da Partito Democratico e Italia Viva

Multedo, l'ex piscina sarà un semplice ‘impianto di quartiere’: cresce la delusione

Scomodando un vecchio adagio, si potrebbe dire che, anche in questo caso, la montagna… ha partorito un topolino. Nel senso che il faraonico progetto di riqualificazione dell’ex piscina ‘Nico Sapio’ di Multedo è e sarà molto al di sotto, rispetto a quanto era stato prospettato.

Si era parlato, si parlava ormai da almeno tre anni, di un impianto polifunzionale, destinato a ospitare anche gare e competizioni professionistiche di livello italiano, e invece il futuro palazzetto sarà poco più che un impianto di quartiere. È la logica del ‘maniman’ che continua a prevalere in città? In parte sì, ma in parte ci sono anche motivi urbanistici e di collocazione che hanno impedito di pensare più in grande. E che hanno lasciato un certo amaro in bocca a chi tanto aveva creduto in questa prospettiva.

Perché è pur vero che l’ex piscina, ormai diventata un rudere, sarà riqualificata insieme a tutto lo spazio circostante, ma è altrettanto vero che nel percorso di riqualificazione ci si è fermati a metà. E allora, viene spontanea la domanda: per quale motivo fare annunci roboanti di impianti avveniristici se poi non si era effettivamente verificato di poter concretare questa ipotesi?

Dell’argomento si è parlato ieri pomeriggio a Palazzo Tursi, in occasione di una Commissione Comunale che è stata estesa anche ai rappresentanti del Municipio VII Ponente e del Coni. A spingere per questo incontro, nei mesi scorsi, era stato il capogruppo di Italia Viva a in Sala Rossa, Mauro Avvenente, che in serata e a fine lavori non ha potuto non esprimere la sua delusione.

“Dopo un iter progettuale piuttosto articolato - ricorda Avvenente - si è finalmente giunti alla consegna dei lavori, che avverrà intorno alla metà del mese di dicembre prossimo. Il cantiere dovrebbe concludersi nel luglio 2022. L’importo complessivo stanziato dal Comune di Genova ammonta a circa sei milioni di euro. Negli anni scorsi e, successivamente, in occasione di assemblee pubbliche, in occasione di interrogazioni specifiche, di Commissioni Consiliari, l’allora assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Fanghella, aveva più volte dichiarato che non vi erano più le condizioni per restituire al territorio una piscina, ma che in compenso sarebbe stata realizzata una struttura sportiva di grande livello, omologata per campionati di volley e basket fino alla Serie B. Nell’ultima Commissione, però, siamo venuti a sapere dai rappresentanti del Coni, con la conferma anche da parte dei rappresentanti del Comune, che la nuova struttura sarà ‘un impianto di quartiere’. È inutile negare la profonda delusione per un’aspettativa alimentata dalla Giunta, che in precedenza aveva illuso i cittadini del Ponente e di Multedo di poter contare su di un impianto sportivo di prim’ordine. Invece, ci si dovrà accontentare dell’ennesima infrastruttura di quartiere”.

Secondo Avvenente, tutto questo “dispiace profondamente, perché il consistente investimento lasciava sperare ben altre prospettive ed opportunità che potessero coniugare l’attività ludico sportiva della gioventù locale con iniziative di grande richiamo e valorizzazione del territorio ponentino. Sarà il ‘destino cinico e baro’, ma anche quando si arriva a un millimetro da spiccare il volo, dal traguardo tanto agognato, ecco che ci si deve risvegliare bruscamente dal sogno di nuovi orizzonti, e Multedo e il Ponente, chissà perché, pare siano destinati a rimanere ‘periferie’. Il gruppo Italia Viva non è interessato ad alimentare sterili polemiche, ma di fronte a un cambio di indirizzo così repentino e deludente, non può altro che rimarcare tutte le proprie perplessità e ribadire la propria profonda delusione circa gli indirizzi emersi nella Commissione Consiliare”.

Profonda delusione anche da parte del Circolo di Pegli del Partito Democratico. La segretaria, Annalaura Ghigliotti, osserva: “Apprendiamo dalla Commissione Comunale che i lavori presso l’ex piscina ‘Nico Sapio’ di Multedo non saranno, come promesso più e più volte dall’Amministrazione Comunale, tesi alla costruzione di un nuovo palazzetto dello sport, ma bensì verrà creato un ‘impianto di quartiere’. Purtroppo la notizia non ci stupisce, le promesse fatte e non mantenute da questa Amministrazione sono molteplici, quando la comunicazione è più efficiente della politica succede questo: tante belle parole e pochissimi fatti. I cittadini di Multedo e di tutto il Ponente non meritano questo, il circolo del Pd di Pegli continuerà a lottare affinché le promesse non rimangano tali, ma vengano realizzate nell’interesse della comunità”.

Ma perché questa ‘retromarcia’. L’attuale assessore ai Lavori Pubblici, il vicesindaco Pietro Piciocchi, la spiega così: “L’amministrazione ha investito per avere il massimo risultato possibile con le limitazioni urbanistiche e di costruzione presenti, l’investimento consistente di 5,5 milioni sarà utilizzato per prestazioni che saranno agonistiche. Il procedimento amministrativo e l’iter istruttorio legati all’approvazione del progetto da parte degli enti interessati sono stati particolarmente complessi, sia per le problematiche legate alle interferenze di tipo idrogeologico sia per l’interlocuzione necessaria con il Coni che doveva rendere il parere sull’omologazione dell’impianti, e i termini per l’avvio della gara sono slittati di qualche mese, anche la pandemia non ha aiutato”.

La ditta che si è aggiudicata l’appalto si occuperà anche delle relative bonifiche. Si va avanti, ed è giusto anche guardare il bicchiere mezzo pieno. Poi entrerà in ballo tutto il discorso legato alla gestione. Ma questo è decisamente un altro fronte.

Alberto Bruzzone

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