Continua lo scontro con il Governo in merito al divieto di spostamento tra Comuni nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Dopo le perplessità espresse da molti governatori, tra cui il presidente della Giunta regionale ligure, Giovanni Toti, i partiti non escludono che in Parlamento si possa modificare il Dpcm, varato il 3 dicembre scorso, all’interno del quale, per evitare il propagarsi del contagio da covid-19 si vieta ai cittadini di allontanarsi dal proprio comune di residenza durante i principali giorni delle festività natalizie.
L’argomento usato da chi protesta contro il decreto e contro il Dpcm è il paragone con le grandi città. Tra Roma Nord e Roma Sud ci sono venti chilometri, mentre in molti casi tra un piccolo comune e l’altro le distanze sono assai più ridotte; in alcuni casi ci sono pochissimi chilometri e quindi chi abita nei piccoli centri si sente penalizzato rispetto agli abitanti delle grandi città.
L'idea che potrebbe diventare proposta parlamentare è quella di inserire il divieto di spostamento a livello provinciale e non più comunale, ma il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha già fatto sapere di non essere d’accordo.
Il Governo, nelle Faq, intanto chiarisce i dubbi sul trasferimento nelle seconde case. “Se il coniuge-partner si trasferisce nella seconda casa, in un’altra regione di fascia gialla entro il 20 dicembre, l’altro può raggiungerlo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio?”, formula la domanda contenuta dalla Faq. “No- è la risposta. Il Dpcm prevede il divieto di recarsi nelle seconde case in un’altra regione dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio del 2021. Se si intende trascorrere insieme le feste sarà necessario trovarsi nello stesso luogo entro il 20 dicembre”.
“Se il coniuge-partner si trova nella seconda casa fuori dal Comune il giorno di Natale, l’altro può raggiungerlo?”. Anche in questo caso la risposta è “No. Il divieto vale anche per le seconde case che si trovino in un altro Comune, nei giorni 25 e 26 dicembre 2020 e 1° gennaio 2021”.