A margine della conferenza stampa di presentazione della campagna di promozione dei prodotti tipici della Liguria lanciata dalla Regione in occasione delle festività natalizie i giornalisti hanno chiesto al governatore Giovanni Toti se veda con favore l'ingresso della mano pubblica dentro Ilva.
"L'importante è che si trovi una rotta e si prenda una decisione su una produzione importante come l'acciaio, strategica per la seconda potenza manifatturiera del continente europeo, e si ricominci a investire su quello che per Genova è un'azienda di assoluta eccellenza - ha risposto il presidente della Regione Toti -. Spero che arrivi un piano industriale e che si torni a parlare di occupazione anzi che di casa integrazione. Mi auguro che si ricominci a discutere di incremento dei posti di lavoro, visto che investiamo un milione di metri quadri delle nostre aree industriali più pregiate sul porto per ospitare un'insediamento produttivo storico per il nostro paese, che una volta dava da lavorare a migliaia di persone e che oggi ne occupa circa un migliaio di lavoratori. Se l'ingresso dello Stato dentro Ilva vorrà dire un rilancio siamo d'accordo, se invece significherà un'ennesima falsa partenza come quella che abbiamo visto negli ultimi cinque anni sarà un'altra occasione perduta".
Toti non chiude neanche la porta anche a una possibile modifica dell'accordo di programma che ha sancito la situazione attuale dell'impresa e dei lavoratori, a fronte della possibilità dell'arrivo di nuove imprese: "Ragioneremo di questa prospettiva sicuramente - ha chiarito Toti -: se ci sono occupazione, lavoro e sviluppo di una filiera noi ci siamo e diamo la nostra disponibilità con la Società per Cornigliano, con l'amministrazione regionale e tutte le istituzioni territoriali compatte. Io spero che quel milione di metri quadri inizia a rendere di più in termini di occupazione e produzione di valore per tutta la città".