Riaprite i musei, CulturaIdentità Genova fa sentire la sua voce: centinaia d’iscritti dell’associazione fondata nel 2018 dall’attore ed editore Edoardo Sylos Labini, il cui scopo risiede nella tutela, promozione e valorizzazione del patrimonio paesaggistico, culturale e artistico e dell’identità italiana, compresi i soci della sezione di Genova diretta dall’editore e saggista Andrea Lombardi, si sono recati in questi giorni davanti a decine di musei italiani chiusi a causa delle misure restrittive imposte dal governo per fronteggiare il Covid, per scattare un selfie con un motto chiaro che sta animando la protesta: “Il contagio della cultura non uccide. #riapriteimusei”.
La cultura non è una scomoda eccezione ma un atto vitale per la società che edifica la maturità civile: una battaglia quella di CulturaIdentità che prosegue idealmente quella solitaria e tenace di Vittorio Sgarbi alla Camera dei deputati contro la mortificazione dei musei e l’umiliazione della cultura imposti dall’attuale Esecutivo. “I musei - scrive il vicepresidente di CulturaIdentità Angelo Crespi - innanzitutto assolvono alla funzione di conservare e tramandare le memorie migliori della nostra civiltà, sono un giacimento di senso e di identità, soprattutto di identità per quelle singolari patrie, borghi, paesi, e città che formano l’Italia; hanno inoltre un’importante funzione sociale contribuendo alla salute psicologica e spirituale degli individui, allo sviluppo delle qualità cognitive e della sensibilità umana”.
“Per questi motivi – aggiunge Crespi – crediamo giusto che vengano riaperti subito superato il periodo delle feste natalizie quando un nuovo Dpcm tornerà a disciplinare la vita degli italiani: CulturaIdentità ha deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione che vada a sostegno di queste istituzioni e riporti all’attenzione del ministro della Cultura, Dario Franceschini, del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e soprattutto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella; temi peraltro già contenuti in un appello promosso un mese fa dal direttore del Museo del Novecento di Firenze Sergio Risaliti e firmato da cento operatori del settore tra direttori di musei, critici e storici dell’arte, curatori, artisti, collezionisti e galleristi”.
“Un appello andato a vuoto – prosegue Crespi – nonostante i musei siano luoghi pubblici attrezzati e presidiati che hanno garantito l’accessibilità e il distanziamento nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria con contagi uguali a zero; in questi mesi invece purtroppo abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso: la chiusura imposta non solo mette a repentaglio il sistema musei e più in generale quello della cultura italiana, ma ferisce il nostro stesso senso d’appartenenza, il nostro senso di comunità. La cultura è stata vilipesa dalla politica: i partiti al governo usano il tema solo per mascherare il proprio fallimento, si appellano all’arte e alla bellezza dicendole strategiche, ma in verità nei fatti ne sottostimano il valore e il potenziale”.
“Basti dire – conclude Crespi – che anche nel cosiddetto recovery fund la cultura, oltre al turismo, è la voce più piccola, appena 3,1 miliardi di euro, sui 196 che riceveremo; CulturaIdentità, che nelle ultime settimane sta registrando adesioni da tutta Italia con l’ingresso di decine di nuovi coordinatori territoriali nelle province e nelle regioni italiane, è al fianco degli operatori della cultura, nella direzione della bellezza, orientamento, visione e ricchezza”.
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