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Attualità | 18 gennaio 2021, 09:15

Il naso dei cani percepisce il covid

Che i nostri cani abbiano un olfatto incredibile è cosa ben nota a tutti noi e non manchiamo mai di sfruttare questa dote in svariati settori.

Il naso dei cani percepisce il covid

Le unità di protezione civile svolgono agevolmente i loro compiti di ricerca persone scomparse e la polizia negli aeroporti si appoggia all’infallibile fiuto dei nostri amici a quattro zampe per sventare traffici di varia natura. Nelle attività venatorie l’utilizzo del cane è antico quanto la caccia stessa, come anche si è rivelato geniale l’utilizzo del cane per la ricerca dei tartufi.

Anche nel campo medico non siamo nuovi all’uso del cane per allertare, ad esempio, chi soffre di epilessia o di diabete dell’arrivo di una crisi.

Non potevamo quindi non coinvolgere i nostri fedeli amici nella battaglia per sconfiggere questa pandemia. La necessità principale, al momento, è quella di cercare sistemi diagnostici veloci, attendibili e anche economici ed è così che, partendo dagli aeroporti, è cominciata la ricerca per verificare la possibilità del cane di percepire il covid.

Ad Helsinki è già impiegata una squadra di questi cani per supportare i controlli sotto la guida di meticolosi studi da parte della locale università.

I viaggiatori in arrivo possono sottoporsi ad un semplice test che consiste nell’asciugarsi, con un’apposita salvietta, il sudore dal collo. Questa viene poi riposta in una scatola e collocata assieme ad altre scatole con altre sostanze odorose. Il cane dopo una rapida ispezione si accorge della presenza dell’odore positivo e lo segnala (attraverso abbaio per esempio). In caso di mancata segnalazione il risultato invece viene registrato come negativo.

La parte di preparazione è stata condotta attraverso un lavoro di “discriminazione” e cioè viene inserito l’odore positivo in una lattina messa assieme ad altre dove sono presenti campioni di sudore negativo. Ogni volta che il cane trova la lattina positiva viene premiato fino a che non comincia ad associare la segnalazione di quel particolare odore all’arrivo di un bocconcino (o gioco).

Anche in Italia (per esempio all’università di Lodi) e in altri paesi si stanno svolgendo ricerche simili e in Francia l’unità di Medicina dell’allevamento e lo sport della scuola nazionale di Veterinaria di Alfort ha condotto studi simili arrivando alla conclusione che alcune malattie inducano il corpo umano a rilasciare un modello distinto di composti organici volatili (COV). Queste molecole evaporano rapidamente per creare un preciso odore che i cani riescono a percepire.

Il Petsfestival ha ospitato spesso unità cinofile che operano proprio grazie a questo super potere che ci permette di localizzare praticamente ogni genere di odore. Polizia, Finanza, Carabinieri, Unità di Soccorso e anti esplosivi tutte intente a migliorare l’addestramento dei propri cani per aumentare le loro performance. L’impiego a questi livelli necessita di una buona selezione iniziale (non tutti i cani sono adatti) e di un training molto preciso. Alcune razze, come possiamo vedere, sono più utilizzate di altre: Pastore Tedesco, Pastore Belga e Labrador sono tra i cani “preferiti” ma, come vedremo, in effetti ogni cane ha il potenziale di eccellere nelle discipline di ricerca.

Ci sarà sicuramente qualcuno più portato per un certo genere di lavoro e altri per diversi impieghi ma, fondamentalmente, qualsiasi cane racchiude in se le capacità di poter cercare, discriminare, segnalare o scoprire odori particolari se siamo capaci di condurre un lavoro corretto.

Per questo motivo, se avrete pazienza di seguirci su Facebook, dedicheremo qualche puntata ad una pratica guida su questo tema in modo che ognuno di voi possa cimentarsi con il proprio amico in qualche avventurosa ricerca.

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