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| 17 marzo 2021, 15:25

Minacce e insulti all'rsa di Varazze, oss si giustifica specificando di essere stata stressata

Ultimo interrogatorio davanti al gip Ceccardi, Elisa Zunino avrebbe specificato che la mole di lavoro sarebbe stata pesante

Minacce e insulti all'rsa di Varazze, oss si giustifica specificando di essere stata stressata

Ha risposto al Gip Alessia Ceccardi specificando che era stressata per la mole di lavoro pesante e che le sue maniere brusche erano dovute ad una mancata collaborazione dei pazienti.

La oss 38enne Elisa Zunino è stata interrogata questa mattina in Tribunale a Savona dopo che lo scorso 29 gennaio era stata arrestata dalla guardia di finanza insieme a Tiziana Uccelli, 46 anni e Alessandro Rossi, 50 anni, per diversi episodi di violenza e maltrattamenti nei confronti di più ospiti della rsa La Villa di Varazze.

I tre operatori sanitari si erano aggiunti a Natalina Minasi, Simona Siccardi e Rossana Barigione (le erano stati contestati solo due episodi non rilevanti e per quello le erano stati revocati i domiciliari), le prime due oss invece avevano ammesso il loro coinvolgimento riconoscendosi nelle immagini di videosorveglianza ma avevano contestato però l'accusa dei maltrattamenti specificando di avere avuto solo un atteggiamento non educato essendo sotto stress.

A Minasi e Siccardi era stato disposto l'obbligo di dimora a Genova e Savona così come per Rossi e Uccelli per i quali era stato ordinato l'obbligo di permanenza nella provincia di Savona oltre al divieto di allontanamento da casa nelle ore notturne.

I provvedimenti restrittivi erano stati disposti al termine di una complessa indagine, coordinata dalla pm Chiara Venturi, e durata alcuni mesi, durante la quale erano stati documentati numerosi e reiterati episodi di violenze fisiche e verbali.

Dall'attività investigativa svolta, erano emersi bruschi strattonamenti dei pazienti durante le operazioni di pulizia personale e cambio degli abiti, fino ad arrivare a veri e propri schiaffi, accompagnati da insulti, minacce e imprecazioni proferiti dai sei operatori, ai quali sono seguiti grida di dolore, pianti e implorazioni delle vittime. Molto spesso, durante l’orario di lavoro, gli anziani pazienti erano stati lasciati incustoditi, senza che venissero soddisfatte le loro reiterate richieste di assistenza, attivate dagli ospiti anche attraverso i campanelli posti nelle vicinanze dei letti.

https://www.savonanews.it/2021/02/05/leggi-notizia/argomenti/cronaca-2/articolo/minacce-e-insulti-alla-rsa-di-varazze-interrogati-altri-due-oss-riconoscono-atteggiamenti-sbagliat.html#brid_cp_Brid_9537

Gli inermi anziani venivano anche minacciati di essere lasciati senza i pasti, fino al rischio di essere legati al letto e percossi, solo per aver “disturbato” le operatrici con le loro richieste di assistenza, peraltro più che legittime e pienamente rientranti nei doveri lavorativi delle tre arrestate.

Comportamenti per i quali l’autorità giudiziaria aveva contestato l’aggravante dell’abuso di prestazione d’opera e della minorata difesa delle vittime, molte delle quali non autonome a causa delle infermità che le affliggono.

Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, oltre ai locali della Rsa, erano state effettuate le perquisizioni delle abitazioni dei 6 Oss, per ricercare ulteriori elementi di prova ed acquisire le cartelle cliniche di alcuni ospiti della struttura, anche in previsione di possibili ulteriori sviluppi investigativi.

Luciano Parodi

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