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Attualità | 19 marzo 2021, 12:00

'Il condotto', un'altra inchiesta per il commissario Capurro nell'ultimo libro di Michele Branchi

Passato e presente si intrecciano sullo sfondo dell’Antico Acquedotto di Genova. Un noir dalla trama complessa e stratificata. Il diciassettesimo libro dell’autore e l’undicesimo della saga di Capurro

'Il condotto', un'altra inchiesta per il commissario Capurro nell'ultimo libro di Michele Branchi

Sarà una matassa complicata, quella che dovrà dipanare il commissario Capurro nella sua undicesima inchiesta scritta dal genovese Michele Branchi, tra piani temporali che si incontrano e qualche mistero che viene dal passato.

Il condotto’ (Robin Edizioni, 2021) è il titolo di questo noir che si svolge interamente su quei 28 chilometri di percorso che un tempo portavano l’acqua a Genova: “È la storia di un ragazzo autistico, molto bello e simpatico e dal grande talento, che rimane vittima di un’incidente durante una gita sull’acquedotto storico, all’altezza di Staglieno, e poco dopo l’educatrice che accompagnava lui e i suoi compagni viene trovata morta ammazzata. Capurro dovrà risolvere una matassa complicata e ad aiutarlo saranno anche i disegni che realizza questo ragazzo che si esprime solo attraverso l’arte, perché non è in grado di parlare”, racconta l’autore, che ha all’attivo diciassette libri di cui undici dedicati alla saga del commissario Giorgio Capurro, un personaggio che sfugge agli stereotipi del poliziotto e che anche in questa occasione incontriamo insieme alle due zie: la vanitosa Colomba, che ha la presunzione di essere un’investigatrice nata, e la modesta Liliana, che invece ha strani poteri medianici e che tra un pranzo e una cena aiutano Capurro a fare chiarezza tra gli indizi che ha a disposizione.

Diverse le tematiche affrontate, perché il romanzo si sviluppa su vari piani: “Tratto il tema della psicopatologia, una tematica che affronto anche in altri miei libri, perché quando scrivo mi piace scavare nei meandri dell’animo umano e anche nelle sue debolezze e manie”, rivela l’autore che alla domanda di cosa ci sia dietro l’origine dei suoi romanzi risponde: “È difficile spiegarlo, perché il romanzo per me nasce da una pulsione che diventa poi organizzata. La struttura è predisposta in partenza, poi aggiungo i dettagli mentre scrivo, ma la trama è già chiara nella mia testa prima di iniziare”.

Sarà anche questo che rende Branchi uno scrittore prolifico, oltre che molto amato dai suoi lettori. Infatti è già pronto il prossimo romanzo della saga di Capurro, che sarà ambientato tra Torriglia e Moneglia e che anche questa volta, oltre ai luoghi di Genova, Branchi descrive sempre con estrema minuzia: torna protagonista anche l’arte, che se nel ‘Condotto’ si esprime attraverso le opere del ragazzo autistic, qui si rivela attraverso l’analisi del dipinto ‘L’isola dei morti’, del pittore svizzero Arnold Böcklin, che ne fece cinque versioni, rivela l’autore. Ma in attesa del nuovo noir c’è da risolvere un omicidio sull’Antico Acquedotto.

Rosangela Urso

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