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Attualità | 23 aprile 2021, 16:15

Giornata mondiale della Terra 2021: amianto e altri disastri

Giornata mondiale della Terra 2021: amianto e altri disastri

Restore Our Earth: questo il tema della Giornata mondiale della Terra 2021. La tragica vicenda dell’amianto, dimostra che è necessario un reale coinvolgimento di tutte le forze sociali, oltre che politiche. Occorre smettere di inquinare, ma questo non basta. Occorre anche ripristinare ciò che si è distrutto o inquinato. Quindi risolvere il problema dell’inquinamento ambientale e così tutelare anche la salute.

È importante anche il ruolo della scuola, della famiglia, del senso di ambiente e di appartenenza, compresa la valorizzazione della nostra antica cultura contadina e del senso di accoglienza: una cultura antica, eppure ancora moderna.

Sensibilizzare, ma anche agire, nel presente e nel futuro. Quindi occorrere riparare e ripristinare quegli ambienti di vita e di lavoro, o meglio, anche le nostre foreste, i nostri laghi e i nostri fiumi.

La stessa foresta amazzonica e tutte le altre foreste del Mondo, proteggere le specie in estinzione. Agire in modo concreto e reale per evitare che ci si avvii ad un punto di non ritorno.

In questo contesto, prendiamo atto dei buoni propositi del Presidente degli Stati Uniti, Biden, che ha riportato l’agenda del suo governo nella tutela dell’ambiente, e quindi nell’Accordo di Parigi.

Finalmente il nostro antico auspicio che si potesse giungere ad affermare in modo globale, anche da parte della Cina e degli altri Stati, che anche la stessa economia può essere tutelata con la salute e con l’ambiente salubre, è un punto chiave, fondamentale.

Finalmente quello che era un auspicio dell’Osservatorio Nazionale Amianto, piuttosto che di tutte le altre associazioni ambientaliste, ha trovato un punto di riferimento fondamentale.

Ci confortano le dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti nel vertice che ha tenuto con gli altri grandi della terra, secondo cui, anche lo stesso sviluppo economico è collegato con l’ecologia. Infatti non vi è una frazione, ovvero una frattura tra l’ecologia e l’economia, tra la salute e il lavoro.

La necessità è depurare l’ambiente anche dalle ideologie politiche. La lotta in sua difesa non può e non deve ridursi all’ennesimo strumento asservito a fini di mero lucro personale, una finta intenzione che conquista il popolo. L’ambiente non vota! Votano gli individui, che devono sentirsi rappresentati, aldilà del partito politico con cui si schierano.

Per tanti anni, come osservatore, come Avvocato, e come Presidente dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, non solo per la tutela delle vittime, ma anche per evitare il disastro totale. La morte del Pianeta che può essere evitata.

Per questi motivi, non è più sufficiente un parametro soltanto tecnico normativo o di repressione di condotte criminose, quanto piuttosto delle iniziative di prevenzione primaria per evitare anche tutte le patologie ambientali.

Nel tempo, la tutela dell’ambiente è stata sempre al centro delle diverse ideologie. Considerato di sinistra, e certe volte di destra, l’impegno per la tutela dell’ambiente, della Terra e del Pianeta, non può che essere un impegno di tutti, fuori dai colori politici.

Troppe, molte volte, questo impegno è stato visto solo in chiave elettorale, coniugato anche a misure fiscali, e ciò vale anche nel settore immobiliare. Così mettere in sicurezza anche le nostre abitazioni, e tutte le costruzioni, a partire dalle scuole e dagli ospedali, e non solo a partire dall’amianto.

Quindi occorre minor consumo del suolo, dell’acqua e dell’aria, oltre che, evidentemente, bonificare e mettere in sicurezza ciò che si è già sfregiato.

Ora, in piena emergenza Covid-19, ci siamo dovuti preoccupare di ripristinare parte della sanità pubblica, e anche di far riconoscere lo status di vittime del dovere, in favore dei medici e delle forze dell’ordine, che hanno donato la vita in questo dramma.

Non è più sufficiente che questi problemi vengano affrontati solo sulla carta. Lo stesso si è posto per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, per la quale non è stato sufficiente introdurre un nuovo corpus normativo con il D.L.vo 81 del 2008.

Infatti questa scarsa concretezza su temi così centrali ha comportato questi effetti e questi risultati: un numero troppo elevato di infortuni e di morti sul lavoro e per motivi professionali. Ancora il disastro della epidemia Covid-19.

In questo contesto occorre superare l’ideologia e l’idea di doversi dividere in schieramenti contrapposti. Si deve superare il concetto di ambientalismo di destra e di sinistra.

La scelta di un tema così incisivo è espressione anche della volontà di creare un’agenda verde che abbia una matrice rispettosa della nostra cultura. A partire dalla nostra antica tradizione culturale e filosofica e anche di produzione agricola, e di sviluppo, che non può ritenersi tramontata, specialmente nella cultura insita dell'accoglienza e del tramandare la tradizione e il senso del buon cibo e della buona cucina, che ci permette di apprezzare la salubrità anche dell’ambiente, rispetto a culture che sono poco attente all’igiene e alla bontà dei prodotti.

Ecologia, tutela della Terra, ancora dei nostri valori, e della nostra salute è un tutt’uno che non può essere scisso e che richiede un impegno concreto.

Questo a partire dai nostri giovani, e quindi a partire dal ruolo della scuola.

In questo contesto, anche il recupero del senso della religione della terra, della vita e del progresso, e anche i valori cristiani, è centrale. Così la creazione e il senso di Dio sono indispensabili per poter apprezzare il dono che ci è stato dato.

Infatti, la Natura in molti contesti, soprattutto cristiani, ci insegna il valore della vita, presente e futuro, in un’ottica che non può essere soltanto materialistica.

Tutto, allora, assume aspetti materialistici ed insieme spirituali: un albero è in sé elemento fisico e mistico della realtà.

In un’ottica diversa da quella per cui l’uomo è distruttore dell’ambiente, pertanto da eliminare per salvare il mondo, l’umanità deve ergersi a custode, a guardiana dei valori e della meraviglia dell’ambiente in cui vive.

Infatti, è necessario prendere atto del fatto che l’ecologia, come intesa anche dalla destra politica, è tendenzialmente meno ideologica e più concreta. Consente di guardare alla tutela dell’ambiente in modo più graduale e accessibile. È inutile lottare per salvare il Pianeta cedendo all’allarmismo e al vuoto apocalittismo.

Ce lo insegnano la storia e la ragione, il cambiamento parte dal piccolo, dai piccoli passi, ma concreti ed efficaci.

Innanzitutto deve essere tutelata la natura dalle singole comunità, nei singoli territori, destare le coscienze dal loro torpore omertoso ed egoistico, creare un’identità comune che attraversi gli animi e irradi i singoli con la sussunzione dell’ambiente all’idea di “Casa”, di famiglia, del calore dei luoghi che riconosciamo nella nostra fragilità di essere umani.

Auspichiamo che l’impegno di tutti, degli Stati come degli individui, delle associazioni come dei singoli possa portare ad un futuro di sviluppo che sia sostenibile.

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