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Attualità | 04 giugno 2021, 07:10

Il Celivo eccelle anche per il bilancio sociale. Tremila consulenze e quasi 1300 volontari formati nel 2020

Il presidente Cosso: “L’emergenza ci ha costretti a ripensare le modalità in tempi rapidissimi”. La direttrice Tartarini ammette: “Futuro difficile ma lo affronteremo con energia e determinazione"

Il Celivo eccelle anche per il bilancio sociale. Tremila consulenze e quasi 1300 volontari formati nel 2020

Tra i molti meriti umani e sociali del Celivo, punto di riferimento per il volontariato genovese, c'è da aggiungere quello di un Bilancio Sociale di eccellenza. Ne è consapevole l'opinione pubblica e soprattutto l'Assemblea dei Soci, che ha approvato senza esitazioni quello dell'anno forse più terribile e difficile della storia contemporanea.

Bilancio numero 19, che descrive quel 2020 destinato a restare negli annali della storia come “completamente fuori dagli schemi”. Definizione virgolettata e narrata in un comunicato Celivo, che informa dell'approvazione del Bilancio Sociale. Mentre sottolinea il difficile contesto il presidente del Celivo, Luca Cosso, indicando l'anno come “caratterizzato da una pandemia esplosa improvvisamente in modo inaspettato, che ha causato grandi difficoltà per la popolazione e per gli Enti del Terzo Settore. Dai primi di marzo del 2020 l'emergenza sanitaria ci ha costretto in tempi rapidissimi a ripensare modalità e approcci, sia relativamente al funzionamento del Celivo, sia relativamente al sostegno offerto all’utenza. Ad aprile abbiamo sottoposto agli Ets un questionario di monitoraggio sull'emergenza elaborato da CSvnet, per comprendere le difficoltà e i bisogni e abbiamo riformulato servizi e proposte di conseguenza”.

Anno dunque, insiste il comunicato, “di profondo cambiamento dei modelli di lavoro e organizzativi, di adozione di tecnologie più moderne, di trasformazione digitale; un anno in cui la formazione e la comunicazione a tutti i livelli - Odv/Ets, volontari attivi e aspiranti, cittadini, giovani - hanno trovato spazio, realizzate in modo da essere fruibili a distanza”.

Conferma e specifica la direttrice Celivo, Simona Tartarini, che quello passato è stato “un anno di resilienza per il Celivo, abbiamo imparato a reagire giorno dopo giorno ai limiti della pandemia attraverso cambiamenti positivi di metodologia e riprogettazione della proposta. Pur essendo a uno stadio avanzato di digitalizzazione, abbiamo operato un’ulteriore implementazione degli strumenti informatici per adeguarci all’emergenza e continuare a garantire anche da remoto l'erogazione dei servizi all’utenza. Abbiamo riprogettato i modelli e attivato moltissimi corsi finalizzati a fornire nuovi strumenti e competenze agli Ets per affrontare il periodo dell’emergenza e supportarli nella trasformazione digitale”.

Ed in effetti appare rimarchevole come Celivo abbia colto al meglio l'attività coattivamente da remoto, riuscendo a non fermare l'attività ed addirittura riuscendo ad usarla con risultati positivi come pochi. A confermarlo i numeri del Bilancio, che indicano in quasi 3mila le consulenze alle associazioni e in 60 i corsi che hanno formato 1.274 volontari; un'autentica folla di persone che fanno e faranno del bene agli altri. Dati inoltre da citare: 521 annunci di ricerca volontari pubblicati su newsletter e social, 368 colloqui di orientamento al volontariato ed a proposito di incontri da remoto, se ne contano 40 nelle scuole, avendone fatto partecipi 1.005 studenti. Non è tutto: ci sono ancora 64 newsletter settimanali informative, 623 notizie pubblicate sul volontariato e 55 nuovi video su YouTube. Di ampia e concreta solidarietà poi 56 offerte di beni da parte di privati prese in carico da Celivo e 4.862 beni donati agli Ets. Tutto ciò costituisce un messaggio forte di concreto slancio verso gli altri, verso chi soffre e si trova in situazioni di disagio, ma anche un vanto per Genova visto che l'attività del Celivo si espande geograficamente nell'intero territorio della Città Metropolitana, che conta 835 mila abitanti e comprende 67 comuni. Con solo cinque di questi che superano i 10 mila abitanti e sono Arenzano, Rapallo, Chiavari, Lavagna e Sestri Levante. Mentre il 68,7% della popolazione si concentra nella sola Genova, che conta 586.655 abitanti.

Circa invece i numeri del volontariato, il territorio comprende 566 Organizzazioni di Volontariato e pari numero di Associazioni di Promozione, più varie migliaia di enti non profit.

Particolarmente riuscita inoltre la campagna ‘Mettiti in gioco: diventa Volontario’, che ha prodotto 368 colloqui online individuali con aspiranti volontari. Molti per un annus horribilis come lo scorso. Caratteristiche di questi contatti essere stati per il 64% di donne, netta maggioranza rispetto al 36% di uomini. Per il 12% si tratta di persone con licenza media, mentre sale al 48% il tasso di diplomati, al 34 quello dei laureati e si attesta al 6 per i post-laurea.

Quasi il 40% ha tra i 19 ed i 29 anni, mentre la fascia 30-54 si attesta al 36%. È invece del 19 quella dai 55 ai 64 e soltanto del 6% gli over 65. Maggioranza relativa sono gli occupati al 29%, seguiti dagli studenti con il 26% e da chi è in cerca di occupazione (23%). Pensionati e casalinghe sono rispettivamente il 10 ed il 7%.

Tutto ciò fa ben sperare per il futuro, conferma la Tartarini: “Il volontariato ha dimostrato, anche in questa emergenza, di essere un attore sociale insostituibile del nostro territorio. Ha fornito e continua a fornire un apporto fondamentale, sia in risposta all’emergenza, sia in risposta alle sue conseguenze (aumento delle persone in difficoltà). Ma non dimentichiamoci che anche il volontariato ha sofferto molto e alcune organizzazioni stenteranno a riprendersi”. Il futuro, ammette la direttrice Celivo, non appare facile, “ma vogliamo affrontarlo con energia e determinazione, facendo appello ai cittadini e alle istituzioni perché siano, sempre di più, concretamente a fianco del mondo della solidarietà”.

Dino Frambati

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