"Io ho il green pass, ma non sono d'accordo sull'obbligo". Lo spiega a La Voce di Genova il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Alberto Campanella, che questo pomeriggio è uscito dall'aula al momento del voto dell'ordine del giorno proposto dal presidente del consiglio comunale Federico Bertorello, che impegna sindaco e giunta a regolamentare l'ingresso e la permanenza in consiglio comunale con green pass per sindaco, assessori e consiglieri.
Consigliere, perché è uscito dall'aula?
"Sono uscito perché era arrivato il tecnico del gruppo consiliare che doveva risolvere un problema al mio pc. Detto ciò io sono contrario all'obbligo di green pass, ma non voglio passi il concetto di casta, e credo anzi che noi politici dobbiamo dare il buon esempio. Se il green pass sarà obbligatorio per tutti è giusto allargare l'obbligo anche ai consiglieri comunali e regionali, e ai parlamentari".
Dal 15 ottobre sarà obbligatorio per accedere agli uffici pubblici. Se sarà così anche in consiglio comunale lei ha il green pass?
"Certo, io ho fatto il covid e ho ancora le difese immunitarie. Attenzione però, perché il green pass può portare i vaccinati ad abbassare la guardia, ma non è detto che un vaccinato non possa ammalarsi".
Lei è vaccinato?
"No, ma lo farò appena possibile, anche in questo caso si tratta di tutela nei confronti dei miei figli, ma anche di buon esempio".
Pensa che il green pass sia discriminatorio?
"Sì. Io sono per i tamponi gratuiti a tutti i cittadini, chi è ricco se li può permettere, per tutti gli altri sono improponibili".
Non pensa che, anziché chiedere i tamponi gratuiti sia il caso di fare un appello affinché tutti si vaccinino?
"Io sono per la libertà di scelta, l'obbligo devono consigliarlo i virologi e imporlo il governo. Se lo stesso comitato tecnico scientifico dice che il vaccino non è sicuro al 100 per cento, è un atteggiamento che può creare confusione e dare adito a chi non vuole vaccinarsi".