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Attualità | 17 novembre 2021, 14:35

Certosa alza le barricate: “Siamo chiusi in casa come carcerati”, e indice assemblee pubbliche per ottenere indennizzi

Il clima nel quartiere appare tutt’altro che sereno e nelle prossime riunioni pubbliche si parlerà degli indennizzi sui quali il Comitato intende dire la sua parola, e non rientra la protesta per piazza Facchini

Certosa alza le barricate: “Siamo chiusi in casa come carcerati”, e indice assemblee pubbliche per ottenere indennizzi

“Chiusi in casa come carcerati, con le persone anziane e i bambini insofferenti e al limite di crisi nervose e l’impossibilità di concentrarsi per chi deve lavorare da casa”: è reazione incontenibile quella che agita sui social il Comitato liberi cittadini di Certosa per un quartiere diventato un grande cantiere per opere infrastrutturali.

“Importanti per città e quartiere, - ammette il presidente del Comitato Enrico D’Agostino - lo abbiamo sempre affermato che tali opere sono indispensabili e portano benefici per la collettività ma nello stesso tempo non possiamo sopportare che la salute e il vivere quotidiano siano completamente stravolti. I cantieri sono aperti fin dalle prime ore del mattino, producono rumori assordanti, polveri in ogni angolo di casa e vibrazioni. La vita ci è diventata impossibile. Anzi, questa non è vita”.

Ed elenca i cantieri sottolineando come dureranno tre anni ad essere ottimisti: cantiere per la Metropolitana, le Ferrovie e Rio Maltempo e quando saranno finiti, spiega D’Agostino, non sarà la fine del tormento per gli abitanti perché ci sarà un passaggio continuo, incessante, “per sempre ed ogni giorno” di convogli di ogni tipo. “Chiediamo che venga almeno applicata la legge regionale” dice D’Agostino a nome del Comitato e annuncia una serie d’incontri tra la gente del posto, con invito alle autorità competenti a presenziare.

Alcuni in questi giorni e altri messi in calendario alle 17 del 23 e del 19 novembre presso il teatro della Soc Certosa (con obbligo di green pass, mascherina nel rispetto delle norme anti Covid). “Si vuole spiegare meglio e soprattutto approfondire con le persone, le singole situazioni dei caseggiati, in particolare della metro, raccogliendo ogni utile elemento tecnico legato alla dislocazione degli edifici, da portare poi in Regione e chiedere sopralluoghi per coloro che non sono inseriti e per capire quanti e come sono distribuiti gli incentivi”, informa il comunicato a firma del presidente D’Agostino che mette in evidenza la volontà precisa e determinata della gente del posto di voler decidere “chi prenderà e chi no le indennità: non siamo noi a darle ma chiediamo chiarezza, criteri comprensibili e applicati in modo uniforme. È cosa dovuta a chi subisce oggi i cantieri e domani i treni”. E solo se ci sarà ampia partecipazione, sostiene la gente di Certosa, la voce del quartiere avrà i decibel giusti per farsi ascoltare.

Nota positiva nella forma ma non nella sostanza, è invece quella della risposta dell’amministrazione sul posteggio di piazza Facchini. In una nota il Comitato ne attribuisce parte del merito agli articoli pubblicati su questo sito. “Dopo che su la ‘Voce di Genova’ e in varie condivisioni sui social si è resa nota la nostra lettera al sindaco sulla questione dell’area delle ex officine delle Ferrovie di piazza Facchini da adibire a parcheggio pubblico, abbiamo ricevuto la risposta che tuttavia ancora una volta non ci soddisfa” scrive il Comitato.

Questo il testo della lettera: “Abbiamo ottenuto da Trenitalia e Rfi la disponibilità a concedere in uso al Comune una superficie complessiva di circa 3.500 metri quadrati, accessibile dal voltino di piazza Facchini e comodamente raggiungibile da varie aree del quartiere, che verrà sistemata a parcheggio a spese del Comune; già con una prima fase di intervento si otterrà la realizzazione di oltre 100 posti auto. Sono in corso di stipula le convenzioni con Trenitalia e Rfi, per regolare i rispettivi impegni e oneri, ed è in corso di definizione l’affidamento dei lavori all’appaltatore dei prolungamenti della metropolitana tramite integrazione contrattuale. L’area parcheggio non sarà ancora fruibile nel periodo delle imminenti festività natalizie, visti i tempi necessari per le procedure amministrative e l’esecuzione dei lavori con le corrette modalità (ricordiamo la presenza nell’area di ballast ferroviario e vecchi binari). Tuttavia, nei prossimi mesi il parcheggio di Piazzale Palli sarà ancora disponibile, vista la possibilità di eseguire le prossime lavorazioni tramite accesso diretto dal rilevato ferroviario; non prevediamo pertanto significativi disagi legati al nostro cantiere nel periodo natalizio”. Al Comitato però non basta.

Dino Frambati

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