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Cronaca | 23 novembre 2021, 11:59

Suicidio assistito, decisione storica: Mario potrà morire in Italia. Il commento dell'associazione Luca Coscioni di Genova

Una notizia che riaccenderà il dibattito tra pro e contro, su un tema etico. Una battaglia che l’associazione Luca Coscioni ha fatto sua, promuovendo il referendum sull’eutanasia legale

Suicidio assistito, decisione storica: Mario potrà morire in Italia. Il commento dell'associazione Luca Coscioni di Genova

Una giornata storica per tutti i malati che hanno scelto di morire tramite il suicidio assistito. Per la prima volta il comitato etico ha dato parere positivo alla richiesta di Mario, il nome è di fantasia, paziente tetraplegico marchigiano, che ha scelto di morire senza dover andare in Svizzera, dove il suicidio assistito è consentito.

Una notizia che riaccenderà il dibattito tra pro e contro, su un tema etico. Una battaglia che l’associazione Luca Coscioni ha fatto sua, promuovendo il referendum sull’eutanasia legale.

“E’ una giornata importante. – commenta a La Voce di Genova Jennifer Tocci, coordinatrice genovese dell’associazione – Per la prima volta è stata rispettata la sentenza Cappato-Antoniani (Dj Fabo, ndr), che nonostante le indicazioni della Corte Costituzionale non era mai stata fatta applicare dallo stesso servizio sanitario nazionale, e le Asl che si nascondono dietro al fatto che non ci sia ancora una legge approvata dal parlamento, che non si espone nonostante la volontà dei cittadini”.

La scorsa estate l’associazione Luca Coscioni ha raccolto oltre un milione di firme per un referendum sull’eutanasia legale, raccolte con i banchetti e per la prima volta online. “Quella della raccolta a distanza – continua Tocci - è stata una battaglia vinta, che ha permesso ai malati che non possono muoversi da casa di poter richiedere il referendum. Vedremo come si esprimerà la Corte, e vedremo come andrà il referendum, ma voglio sottolineare che questo caso fa onore a Mario, il quale ha scelto di portare avanti una battaglia in Italia, decidendo di far parte del cambiamento. A questo proposito mi appello perché tutti facciano il testamento biologico e lo depositino in Comune, perché i propri diritti vengano rispettati”.

Francesco Li Noce

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