Sono circa 12mila i regali, i pasti e i pacchi viveri distribuiti questo Natale dalla Comunità di Sant’Egidio, che oggi ha ospitato circa 200 senza fissa dimora nella basilica dell’Annunziata, dove quest’anno è ripresa la tradizione del pranzo di Natale, interrotta dal covid lo scorso anno.
“Il numero sta crescendo, - spiega a La Voce di Genova il responsabile della Comunità a Genova Andrea Chiappori - a questo vanno aggiunte le mille persone che pranzano oggi nei vari posti della città, questo è il segnale di una difficoltà che cresce, noi riscontriamo soprattutto che le persone più povere diventano ancora più povere, questo è il trend da invertire perché, come dice il Papa non bisogna lasciare indietro nessuno, e credo sia molto importante anche provare a costruire una sinergia tra chi aiuta e chi è aiutato per poter costruire un mondo diverso a quello che ci ha portato a una situazione così difficile”.
Anche il sindaco Marco Bucci era presente al pranzo. Sulla situazione dei senzatetto e l’impegno dell’amministrazione per fronteggiare l’emergenza, il sindaco ha commentato a La Voce di Genova: “Negli ultimi quattro anni abbiamo aumentato di quasi il 60% le risorse sul sociale. Siamo passati da 40 milioni a 65, stiamo investendo il più possibile per quello che riguarda gli aiuti alle persone che hanno difficoltà. Abbiamo intenzione di lavorare non solo sulle risorse finanziarie, ma anche sulle persone che possono essere disponibili, dagli assistenti sociali a quelli che lavorano insieme per il terzo settore. Genova è una città che ha tantissimi volontari, tutte le associazioni del terzo settore sono un orgoglio per la nostra città e noi continueremo a supportarle”.
Presente anche l’Arcivescovo di Genova Marco Tasca, che nel suo discorso ha lodato l’impegno della Comunità di Sant’Egidio. “Nel presepio tutti camminano verso la natività, verso Gesù, Giuseppe e Maria. Anche noi oggi vogliamo vivere insieme questo cammino verso la grotta, con quello che siamo, ma davvero è importante che lo facciamo insieme, anche con l’aiuto dei fratelli e delle sorelle di Sant’Egidio, a cui va il grazie della nostra chiesa”.