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Attualità | 28 gennaio 2022, 19:22

Gli studenti in Piazza: “Non possiamo pagare con la vita il prezzo della nostra istruzione”

A una settimana dallo morte di Lorenzo Parelli, la Rete degli studenti medi è scesa in Piazza Matteotti a manifestare contro le morti sul lavoro. Presenti anche CGIL e S.I. COBAS.

Gli studenti in Piazza: “Non possiamo pagare con la vita il prezzo della nostra istruzione”

“Lorenzo vive!” recita lo striscione esposto dagli studenti. Una tragedia che non deve essere dimenticata, anzi deve indurre a rivedere i protocolli di sicurezza e a garantire la tutela dei lavoratori.

Il rappresentante della Rete degli Studenti Medi di Genova Francesco Devoti ha esposto le sue perplessità riguardo alla tutela della sicurezza sul lavoro in Italia: “È inconcepibile che, in uno stato democratico e fondato sul lavoro, possa morire ancora qualcuno nel 2022. Il fatto che sia successo ad uno studente rende la cosa ancora più inaccettabile. Io, in quanto studente, non avrei mai immaginato che potesse accadere un fatto simile. Lorenzo per noi poteva essere un fratello, un amico, un compagno. Non possiamo accettare che questo evento passi inosservato. Proprio per questo motivo oggi ci siamo riuniti qui in Piazza. Uno studente è morto perché non c’erano i protocolli di sicurezza e questo è un fatto gravissimo. Devoti sottolinea che “i responsabili della morte di Lorenzo sono i padroni dell’azienda dove lavorava ‘gratuitamente’ e di coloro che non controllano e non verificano che vengano rispettati. Purtroppo, questa è la triste realtà che riguarda la maggior parte dei luoghi di lavori, soprattutto in Liguria, la regione nella quale si è registrato il numero maggiore di morti bianche”. Devoti conclude motivando la presenza delle sigle sindacali: la sicurezza sul lavoro è un tema che richiede la massima attenzione dei rappresentanti dei lavoratori.

Christian Torri

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