Trasporti scolastici dedicati, il Municipio VII Ponente chiede quali saranno le prospettive post Covid

Il tema dei trasporti scolastici continua a essere al centro del dibattito, con il perdurare dell’emegenza sanitaria. In tantissimi, infatti, evidenziano sempre questa come la principale criticità, anche perché i mezzi pubblici, laddove è più difficile rispettare le regole, possono diventare più facilmente veicolo di contagio.

Ma come sta andando con le navette e con i bus sostitutivi? Sono mai stati fatti dei bilanci in merito? E come si pensa di ragionare in prospettiva post Covid, ovvero quando la circolazione del virus si sarà ulteriormente attenuata? I trasporti dedicati per gli studenti sono utili, sono da mantenere, oppure si tratta di un’esperienza da considerarsi conclusa?

Sono le tante domande contenute in una interpellanza che è stata discussa nei giorni scorsi nel Consiglio Municipale del VII Ponente e che è stata votata all’unanimità. Adesso il documento verrà sottoposto alla Giunta Comunale, in attesa di conoscere gli effettivi aggiornamenti. 

L’interpellanza è stata presentata dal consigliere di A Sinistra al VII Ponente, Filippo Bruzzone, insieme a Ugo Truffelli del Partito Democratico, Giovanni Battista Sacco della Lista Crivello e Fabio Quartino del Gruppo Misto.

Nel documento, si ricorda che “da ormai due anni stiamo convivendo con una situazione di emergenza sanitaria, derivante dalla pandemia da Covid-19. Il fenomeno di cui sopra non ha, tristemente, risparmiato il territorio municipale, né in termini di contagi, né in termini di vittime e, proprio alla luce di quanto sopra esposto, il Comune di Genova ha, all’interno della propria programmazione, previsto un sistema di autobus aggiuntivi, in più rispetto alle ordinarie linee Amt, per il servizio scolastico”.

Bruzzone, Truffelli, Sacco e Quartino fanno presente che “tale servizio aggiuntivo si è avuto sia nel 2020, sia nel 2021. Le linee dedicate interessano nello specifico anche il territorio del Municipio VII Ponente, ma il tema fin qui trattato non ha avuto, almeno fino ad oggi, un preciso report circa i risultati raggiunti”.

Per questo, si chiede al sindaco di Genova, Marco Bucci, e all’assessore competente di sapere “se tale iniziativa abbia risposto alle esigenze scolastiche e di contenimento della pandemia, tenendo in considerazione i costi complessivi e il numero di studenti, anche indicativo, che abbia usufruito del servizio in oggetto. E di sapere se la Civica Amministrazione, alla luce di un eventuale report positivo di tale iniziativa, abbia intenzione di rinnovare tale sistema di trasporto aggiuntivo anche per i prossimi anni e/o di renderlo strutturale”.

Nel frattempo, nelle scorse settimane, Amt è diventata oggetto di studio per gli studenti dell’Università di Genova, che sono andati a scuola di marketing alla scoperta dell’azienda pubblica di trasporto. In primo piano un progetto di studio e analisi del mercato genovese del trasporto pubblico, realizzato dagli studenti del corso di marketing della professoressa Nicoletta Buratti, insegnamento inserito nel corso di laurea triennale in Economia Aziendale.

Centoventi allievi, divisi in team da cinque componenti, hanno realizzato, nei mesi di novembre e dicembre 2021, questionari e indagini di mercato per capire come si stanno orientando i cittadini rispetto all’utilizzo del trasporto pubblico locale in epoca Covid e quali possono essere le chiavi interpretative per stimolare nuovamente la domanda.

“La collaborazione con Amt è risultata fondamentale nella realizzazione di questo progetto, che ha visto un’elevata e convinta partecipazione da parte degli studenti - dichiara Nicoletta Buratti - con risultati soddisfacenti sotto il profilo didattico-formativo e spunti di riflessione utili anche per il management aziendale”.

Quella con l’Università di Genova “è una collaborazione importante sia per Amt, che può confrontarsi ed essere un laboratorio sperimentale per gli studenti delle diverse discipline accademiche - commenta Marco Beltrami, presidente dell’azienda di trasporto - sia per studenti e docenti che possono praticare la teoria realizzando progetti e vivere l’azienda come confronto reale con il mondo del lavoro”.