C’è anche un corso di arabo e italiano in una piccola ma generosa ‘casetta’ in un appartamento di via Buranello a Sampierdarena, dove il volontariato offre un esempio di grande slancio emotivo, accoglienza e aiuto al prossimo, assistendo giovani ragazzi nel doposcuola, studenti di scuola elementare o media. Italiani, ma soprattutto giovani venuti da altri Paesi oppure nati in Italia da genitori immigrati; ecuadoriani, arabi, rumeni. Famiglie che non brillano in risorse economiche e che non potrebbero permettersi assistenza ai figli a pagamento.
‘La Casa di Mirtilla’, questo il nome della onlus tutta volontaria, che risolve questo problema. Ma che però, ora, di problema, ne ha uno direttamente e da risolvere con urgenza: trovare volontari che possano affiancare i bambini, insegnare le materie scolastiche e la vita.
A lanciare un appello via social e adesso anche attraverso questo sito particolarmente attento alla quotidianità della gente e alle sue necessità, è Cinzia Macis, socia fondatrice e responsabile della Casa.
Impiegata part time, persona super attiva, era stata vittima, come tanti altri, della crisi e rimasta senza lavoro. Concettualmente incapace di non avere qualcosa da fare, ha avuto questa idea generosa che l’ha portata persino a scegliere un lavoro a tempo parziale per potersi dedicare a questa iniziativa così bella e dolce perché diretta al mondo che verrà e sarà formato da chi oggi è bambino.
“Cerco volontari - scrive in un post sui social - che si mettano a disposizione. Essendo no profit l’iniziativa non possiamo pagare”. Invito rivolto, specifica Cinzia, a “ragazzi di scuole superiori, università e pensionati annoiati, anche solo un pomeriggio a settimana per aiutare i nostri ragazzi di scuole elementari e medie nel doposcuola. Posso offrire crediti scolastici, posso avere un tirocinante”.
Impossibile non rispondere a un invito tanto coinvolgente e sentito, avendo la possibilità di farlo. E rafforza le indicazioni di Cinzia la descrizione di quel piccolo appartamento sotto i portici di via Buranello che si legge anche questo sui social: “C’è una casetta piccola a Genova, in via Buranello, con bambini stupendi e dolcissimi di ogni età ed etnia, che hanno bisogno di te. Hai un po’ di tempo da dedicare a un doposcuola? Se sei di Genova, sei diplomato e a casa ti annoi, oppure sei un universitario, o un insegnante in pensione, contattaci, condividi questo messaggio: i nostri bambini hanno bisogno di aiuto, non lasciateci soli”.
“Sono mamma - spiega la Macis - ho un figlio e Sampierdarena è zona complicata, non priva di problemi che alla fine patiscono soprattutto i più piccoli. È vero che ci sono vari enti che operano, ma ognuno ci mette qualcosa e non siamo mai abbastanza. Io mi sono chiesta di cosa avesse bisogno mio figlio da quando era piccolo. Ho pensato che molti non si possono permettere di pagare. Noi chiediamo una cifra simbolica, irrisoria. Prima del Covid avevamo anche un laboratorio di inglese. Ora il Municipio ci ha dato il patrocinio gratuito per uno di arabo. A sostenerlo è una laureanda in questa lingua che sta terminando l’università. Stiamo aspettando iscrizioni anche a questo”.