‘La zona rossa’. Titolo suggestivo per un libro emozionante e consono ai nostri tempi e all’epoca storica difficile, da due anni ad oggi, che stiamo vivendo. Raffaele Castelli Cornacchia, autore dell’opera, narra la storia della malattia, del fatidico virus venuto dalla Cina e che ha piegato una moltitudine di persone in tutto il mondo.
Nello specifico la rappresentazione e la narrazione è proprio la storia della malattia e della guarigione, con una morale preceduta da quasi una cronaca degli eventi. Virus, pandemia, con vittoria finale del bene sul male; della guarigione sulla malattia. Ed il senso del libro è soprattutto questo: il bene prevale alla fine sul male. Lieto fine ma soprattutto incitamento alla speranza.
Nelle pagine del volume ecco chi è stato colpito dalla malattia, lasciato poi solo davanti al giudizio degli eventi della pandemia. Isolato per questo tra le mura domestiche della sua casa in quel di Brescia e persino ‘dimenticato’ da una sanità e annesso sistema, che avrebbe dovuto prendersi cura di lui e che invece lo ha abbandonato. Momenti indimenticabili e difficili, vissuti tra speranza, abbattimento, timori, ansia ma anche determinazione di superarli. E questa forza unita a speranza deriva anche e proprio dalla scrittura del libro. La scrittura, il narrarsi che vince il male.
“Senza pudore né moralismo, ma con durezza e comprensione”, ha raccontato Alessandra Santy Melizia, poetessa, scrittrice, intellettuale, presentando il libro attraverso sue poesie che hanno espresso e reso vivo il significato dell’opera. Presentazione avvenuta nella Sala Blu del Centro Civico Buranello di Sampierdarena, che ha visto la stessa Melizia come dirigente per molti anni e che, nell’occasione di cui sopra, ha sottolineato la genesi del libro, attraverso la storia, l’accaduto, il sogno realizzato. E del resto l’evento si è inserito nella linea culturale del centro, che intende narrare vicende di vita vissuta, storie, ma anche creare percorsi artistici, che congiungano la poetica e la fantasia nel crearla e legarla alla realtà.
“Ma cosa vede il poeta?”, si è chiesta Santy Melizia. Rispondendo con una sua poesia: “Così in quei giorni tutti i respiri si riunivano/In collane di labbra che sono diventate parole/Pudiche sincerità, poesie e cambiamento”.
L’evento è stato condotto in modo teatrale, con letture a cura di Anna Olivari, presidente dell’Associazione Amici dell’Arte, della Musica e della Poesia, attrice genovese. Da Brescia a Sampierdarena per la presentazione del libro. Perché? Viene da chiedersi. “A Genova nasce tutto. Sampierdarena, oltre ad essere un grande laboratorio, ha necessità di una rinascita e di una nuova visione della cultura. un nuovo percorso della storia, ovviamente positivo e di pace non solo per la città”, ha risposto Santy Melizia.