Il parco di Villa Banfi a Pegli giace in un degrado imbarazzante, anche peggio rispetto alle già imbarazzanti Villa Rosa e Villa Doria. È proprio un parco in ginocchio, e pure assai pericoloso, nonostante qui dentro si trovi una scuola elementare e quindi questo posto sia pure parecchio frequentato.
I problemi di Villa Banfi, che sono sia strutturali che legati alla manutenzione del verde, vengono segnalati da tempo, ma gli interventi da parte del Comune di Genova non sono mai stati risolutivi. A produrre nei giorni scorsi una ricca documentazione fotografica è stato il consigliere municipale del Partito Democratico, Paolo Insogna, eletto al VII Ponente. Poi, la sua segnalazione è diventata oggetto d’interrogazione a Palazzo Tursi da parte di Cristina Lodi, pure lei del Partito Democratico.
A Villa Banfi ci sono transenne divelte, scalinate pericolanti e chiuse, vialetti pieni di spazzatura e rami caduti a terra e mai rimossi; solamente l’area dov’è presente un gioco per i bambini sembra essere mantenuta nel decoro. Per il resto, invece, è notte fonda e proprio per questo Cristina Lodi ha scritto all’assessore comunale con delega ai Lavori Pubblici, Pietro Piciocchi, chiedendo “se l’amministrazione comunale ha intenzione di avviare un immediato intervento per risolvere tale situazione di degrado, vista anche la presenza di bambini; e se s’intende realizzare l’apertura del varco pedonale di ingresso al parco esistente in via Dagnino, dotato di cartello con gli orari di apertura, al pari degli altri varchi da via Caldesi”.
Nel testo del suo documento, la consigliera del Partito Democratico fa presente che “Villa Banfi è un gioiello botanico e storico a Pegli, nel cui parco c’è anche la scuola, ma siamo di nuovo a segnalare che questo polmone verde versa in uno stato di grande degrado e quindi di mancanza di sicurezza”.
Non è dello stesso avviso, però, l’assessore Piciocchi, che nella risposta scritta osserva: “La manutenzione di Villa Banfi è costante. La scorsa settimana è stato fatto un intervento di taglio erba in tutte le parti frequentabili. La gestione del parco è seguita con particolare attenzione alla sicurezza dei bambini che utilizzano l’area giochi: proprio lo scorso anno erano stati eseguiti lavori di contenimento e riporto di nuova terra sotto le attrezzature da gioco, che con il dilavamento erano diventati non più a norma”.
Inoltre, secondo Piciocchi, “in merito al cancello d’ingresso su via Dagnino, lo stesso è stato chiuso a seguito del sequestro dell’area sottostante da parte della autorità giudiziaria dopo l’infortunio mortale che era avvenuto nel 2018. Nonostante il dissequestro dell’area, avvenuta recentemente, in previsione dell’avvio dei lavori di restauro della torretta storica, posta all’interno del parco nelle vicinanze del vialetto di accesso al varco di via Dagnino, si è scelto di mantenere chiuso il varco per ragioni di sicurezza”.
L’assessore ai Lavori Pubblici ricorda che “il cantiere in questione riguarda il consolidamento della torre nord presso Villa Lomellini Banfi e via Nicoloso da Recco. La consegna dei lavori è stata eseguita in data 2 marzo 2022 e il cantiere avrà una durata di 127 giorni, con ultimazione prevista il prossimo 7 luglio”.
Nella descrizione del parco di Villa Banfi, a corredo della scuola elementare, si legge: “Nel parco si distinguono vialetti e piante anche di una certa importanza, come per esempio l’albero di Giuda, un esemplare di Cycas, l’albero del pepe, la Yucca, il Rododendro, l’Agrifoglio, le Camelie, la Magnolia, gli alberi dei cachi, pini, palme, alloro”.
Il fatto è che al momento, non ce ne voglia Palazzo Tursi, non si ‘distingue’ proprio un bel niente. Si distingue solamente l’urgenza di lavori importanti, che vadano molto, ma molto al di là dell’ordinaria amministrazione. Per Villa Banfi, infatti, quest’ultima non basta più.


































