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Politica | 30 marzo 2022, 14:50

Guerra in Ucraina, il candidato sindaco Crucioli: "Toti guerrafondaio, Genova contro le armi"

Il senatore di Alternativa sostiene che il presidente della Regione Liguria mostri la sua indole guerrafondaia mentre si schiera contro il commercio di armi

Guerra in Ucraina, il candidato sindaco Crucioli: "Toti guerrafondaio, Genova contro le armi"

Il candidato sindaco alla città di Genova Mattia Crucioli si scaglia contro il commercio di armi e contro la guerra mentre sostiene che il Presidente della Regione Liguria mostri la sua indole guerrafondaia.

"Il governatore ligure Toti -  scrive Crucioli - dopo aver detto che è giusto inviare armi in Ucraina, oggi sostiene che si debba aumentare la spesa in armamenti al 2% del Pil. Così dimostra la sua indole guerrafondaia e la propria insensibilità per le reali necessità dei liguri e di tutti gli italiani. 

Io ribadisco che non bisogna prestarsi all'escalation militare e che è immorale spendere così tante risorse in strumenti di morte".

Il senatore di Alternativa poi ha ricordato gli appuntamenti della settimana che si svolgeranno a Genova per dire no alla guerra in Ucraina.

"Domani, 31 marzo, sciopero del porto di Genova indetto dal sindacato USB contro la guerra in occasione dell'arrivo di una delle navi della flotta Bahri, diventata da alcuni anni simbolo delle cosiddette 'navi della morte' che trasportano armamenti. 

Sabato 2 aprile, invece, in piazza San Lorenzo la manifestazione 'La Guerra inizia a Genova' che vedrà la partecipazione dell'arcivescovo di Genova Marco Tasca insieme ai portuali del Calp, a Pax Christi, alle Acli e all'Arci e ad altre associazioni promotrici.

Proprio domani voteremo in Senato il decreto Ucraina, per cui sarò a Roma, ma parteciperò salvo imprevisti all'appuntamento di sabato.

Desidero esprimere comunque il mio supporto e la mia solidarietà ad entrambe le iniziative con l'auspicio che il NO fermo della società civile all'escalation militare del conflitto russo-ucraino, all'invio di armi e al riarmo dell'Italia sia sempre più forte e chiaro e non possa più essere ignorato dai nostri governanti".

Redazione


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