Ritornato al suo splendore il Barchile Campetto, ristrutturazione tutta al femminile grazie al cif. Un angolo di Genova recuperato alla città

Le bellezze di Genova sono infinite e quando riscoperte e valorizzate sembrano ancor più esaltanti per la città e la sua grande storia. Ulteriore esempio in tal senso il restauro e la riqualificazione del Barchile Campetto. Iniziativa che ha il valore aggiunto di essere tutta al femminile con “in primis” la promozione dell'iniziativa da parte del Centro Italiano Femminile comunale di Genova Odv.

Il progetto comprende un intervento di pulitura e restauro del Barchile e la sistemazione dell'area circostante, dove si eliminano i paracarri e vengono poste due sedute in marmo, che sono state appositamente  disegnate per stare in quel punto. A firmare il tutto è l'idea dell'architetto Roberta Ruggia Barabino, che del Cif è socia, insieme al collega Massimo Enzo Maria Sotteri.

Il restauro, oltre alla ripulitura, ha visto riprendere la bellissime stuccature ma anche un consolidamento delle strutture con, a seguire, la stesura di protettivo che è stato eseguito dalla restauratrice Amalia Sartori, Bottega del Restauro. Il Barchile, in passato, aveva subito due spostamenti che hanno provocato la rottura del bacile e nel basamento, in particolare nei mascheroni dove sono posti i rubinetti. I due architetti hanno poi studiato due sedute tutte realizzate in marmo bianco di Carrara e poste ai due lati, sull'asse vico San Matteo - via Orefici per sostituire i paracarri messi a losanga, permettendo la visione del Barchile e dei palazzi storici che lo circondano. Rimozione dei paracarri e sistemazione della pavimentazione in pietra sono state operazioni fatte da Aster. Ma l'intervento, nel suo complesso, è stato reso possibile dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

“Per realizzare il progetto – spiega l'architetto Roberta Ruggia Barabino – ci sono voluti diversi anni, per ottenere la varie autorizzazioni perché a Campetto ci sono competenze diverse. I cittadini, con questo intervento, si sono riappropriati della piazza, si sono seduti sulle panchine. Il barchile è della fine del 1600, quando venne collocato in piazza Ponticello, dove confluivano vico Dritto Ponticello che esce da Porta Soprana e costeggia la casa di Colombo, via Fieschi e Madre di Dio. Negli anni '30 ci fu una parziale demolizione e fu posizionato a Palazzo Ducale, da dove fu tolto perché ci fu la ristrutturazione degli anni '90 dell'edificio. Infine trovò collocazione in piazza Campetto, con paracarri protettivi che non valorizzavano la fontana. Il nostro non è stato un intervento solo di ripulitura e restauro ma anche un modo di ripensare lo spazio, in maniera che turisti e cittadini possano ammirare le bellissimi facciate di Campetto, magnifici palazzi”.

Il Cif invece è nato del 1947, e fu intuizione del Papa Pio XII con intervento e sollecitazione dell'allora Cardinale Montini, che diverrà poi Papa Paolo VI. All'epoca era l'unica associazione femminile con impegno di studio e di presenza politica nella vita della società. A Genova ne è presidente Laura Casanova Rixi. Il Cif lavora su assistenza ai più deboli, in particolare donne e minori, formazione per inserimento lavorativo dei ragazze e ragazzi, e interventi di valorizzazione nel centro storico genovese.