L’episodio che ha visto protagonisti, loro malgrado, una trentina di ragazzi disabili, la scorsa Pasquetta non è passato inosservato, tanto da aver suscitato la creazione di un canale Telegram per provare a risolvere l’annoso problema delle barriere architettoniche. L’ideatore è Lorenzo Pagnoni, ragazzo genovese con disabilità motoria di 23 anni. Il suo canale, Genova solving for all, è nato il 20 aprile e attualmente ha quasi 150 iscritti.
“L'obiettivo principale del progetto – fa sapere Lorenzo - è quello di sensibilizzare i ragazzi nei confronti della disabilità e abbattere le barriere architettoniche per la città, in modo da ottenere una città per tutti”.
Pagnoni con questa idea sta cercando di coinvolgere più persone possibili, ed è già riuscito a sensibilizzare l’assessore Maresca presentando i seguenti obiettivi:
1. Sensibilizzare i ragazzi delle scuole medie/superiori nei confronti della disabilità;
2. Avere dei marciapiedi accessibili a tutti;
3. Risolvere il problema delle pedane nei bus che funzionano parzialmente e non ci sono su tutti i bus;
4. Incentivare i negozianti ad avere una rampa rimovibile.
Sempre su Telegram il ragazzo dice: “Le barriere architettoniche sono un problema di enorme portata per le persone con determinate condizioni ma esse si potranno annullare solamente quando si annulleranno le barriere mentali nel pensiero culturale pubblico”.
Di seguito la lettera di Lorenzo e della sua amica Alessandra De Simone sui problemi delle barriere architettoniche a Genova.
"Sono Lorenzo Pagnoni, studente di 23 anni con disabilità motoria, vivo a Genova e ogni giorno convivo l'impossibilità di muovermi autonomamente, per la mancanza di strutture e mezzi di trasporto idonei.
Per questo oltre allo studio universitario dedico il tempo che ho a disposizione per provare a rimuovere le barriere architettoniche della nostra città, così che sia aperta a tutte le persone. Ho creato il canale Genova solving for all su Telegram con l’obiettivo di scambiare idee/opinioni sui problemi esistenti per cercare di risolverli. Il progetto prevede anche la sensibilizzazione dei ragazzi delle scuole medie e superiori nei confronti della disabilità, e di risolvere i problemi relativi alle barriere architettoniche.
Una persona con disabilità non ha la possibilità di girare autonomamente per Genova, riscontra grosse difficoltà fin dai primi momenti dell’organizzazione logistica del trasporto. Gli autobus presenti sono inutili perché non tutti possiedono una pedana funzionante e il servizio Mobility Bus presenta grossi limiti. Infatti, in tutta Genova sono disponibili solo due mezzi, il servizio è garantito solo dalle 7 alle 20:30, la corsa va prenotata almeno 24 ore prima e viene garantita solo se ci sono altre persone in quell’orario e tratta.
Nonostante l’idea sia molto bella e interessante, mi sembra opportuno evidenziare che se viene utilizzato per il tempo libero una persona con disabilità deve avere la possibilità di uscire autonomamente in qualsiasi momento senza l’obbligo di prendere un taxi e sostenere i relativi costi elevati che non tutti si possono permettere.
Sottolineo che bisognerebbe avere mezzi di trasporto pubblico adeguati, che garantiscano la possibilità di utilizzo a tutte le persone. In alternativa sarebbe utile aumentare i mezzi del Mobility Bus o usufruire del bonus taxi, introdotto durante il periodo di restrizione Covid".
