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Attualità | 11 maggio 2022, 07:00

Il lockdown ha ispirato l'horror 'Terror zone' del regista genovese Alberto Bogo

In chiave ironica, il regista ha deciso di affrontare i drammi della pandemia, senza entrare nel merito dell'emergenza sanitaria, ma indagando sui comportamenti, sugli stati d'ansia e su quello che il lockdown ha lasciato dentro ognuno di noi

Il lockdown ha ispirato l'horror 'Terror zone' del regista genovese Alberto Bogo

L'esperienza del lockdown ha ispirato un film, 'Terror Zone', il terzo del regista genovese Alberto Bogo, in uscita nelle sale a giugno, che ha deciso di raccontare in cinque episodi quei mesi che costrinsero milioni di persone in tutto il mondo a vivere rinchiuse tra le mura di casa. Bogo immagina un gruppo di adolescenti che le prova tutte per uscire alla ricerca di uno spinello, una coppia che 'scoppia' nel momento in cui si trova a condividere l'appartamento per 24 ore al giorno o una donna che non regge le sedute in streaming del terapeuta e decide di rapirlo.



In chiave ironica, il regista, tramite un horror ha deciso di affrontare i drammi della pandemia, senza entrare nel merito dell'emergenza sanitaria, ma indagando sui comportamenti, sugli stati d'ansia e su quello che il lockdown ha lasciato dentro ognuno di noi. “Vicino casa mia due persone si sono suicidate in quel periodo, è stato un momento drammatico della nostra storia recente, io mi sono limitato a raccontarlo con un occhio esterno, senza schierarmi”, commenta Bogo a La Voce di Genova.



Tutte le storie sono ambientate a Genova, ovviamente la maggior parte all'interno delle case dei malcapitati, ma ci sono scene in esterna, tra cui una nella splendida cornice del castello di pietra di Vobbia, nel parco nazionale dell'Antola.

Il film uscirà a giugno in diverse sale, l'incasso sarà devoluto interamente ai cinema e ai teatri in cui sarà proiettato. “Ci è sembrato giusto per sostenere una categoria fortemente penalizzata in questi due anni”, spiega ancora il regista, che lascia intendere non ci sia un lieto fine per i suoi protagonisti. “Ne escono tutti male, sia quelli che hanno deciso di affrontare il lockdown realmente impauriti dall'emergenza sanitaria, sia quelli che la prendevano meno seriamente. Anche nella vita vera, credo che l'idea che ne saremmo usciti migliori sia svanita subito, francamente non mi sorprende, sono molto pessimista, ne vengo dalle scienze sociali, la mia materia di studio è il campo umanistico, osservo i comportamenti dell'uomo e li racconto”.

La prima proiezione sarà l'8 giugno al Nickelodeon, altre date sono in programma anche fuori Genova, ma è confermata quella del 19 giugno al teatro 'Sipario Strappato' di Arenzano. "Continueremo a proiettarlo durante l'estate, lo porteremo ovunque sarà richiesto", spiega Bogo.



Tra i protagonisti del film Antonella Salvucci, attrice romana che ha già lavorato con grandi registi, tra cui il premio Oscar Paolo Sorrentino, Lamberto Bava e Tinto Brass, e di recente ha presentato Sanremo Junior. Insieme a lei tanti attori del Teatro Stabile di Genova come Barbara Alesse, poi Pietro Giunti, Andrea Benfante, Anna Giarrocco, Lazzaro Calcagno e la guest star, dal mondo social Niky Argento.

Bogo è al suo terzo film, il primo, 'Extreme Jukebox' prodotto negli Stati Uniti per la Troma, una casa di produzione specializzata in 'B movie', vantava un cast con attori e volti noti in tutta Italia come Pino Scotto e il genovese Maurizio Lastrico. Il secondo film, 'Terror Take Away', uscito nel 2018 è una parabola sulle difficoltà a trovare lavoro. Terror Zone è prodotto da Alessandro Sbabo, Luca Malgara e Andrea Lionetti.

Francesco Li Noce

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