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Politica | 03 giugno 2022, 07:00

Il Centro Ovest al voto tra speranze e timori: quattro in lizza per la poltrona di via Sampierdarena

Zona dalla storia politica rossa, nella scorsa legislatura si è dipinta di azzurro e verde. Ma non ha retto e pentastellati e Pd sono tornati a governarla

Il Centro Ovest al voto tra speranze e timori: quattro in lizza per la poltrona di via Sampierdarena

È una Sampierdarena tra passato e futuro quella che attende l’esito delle elezioni del 12 giugno prossimo, per stabilire chi siederà sulla poltrona di primo cittadino del Municipio Centro Ovest, che la unisce territorialmente a San Teodoro. Un passato glorioso, che la portò ad essere quasi un secondo centro di Genova, zona dov’è insidiato il faro simbolo del capoluogo ligure e cioè la Lanterna, ricca di attività commerciali e delegazione socialmente più onnicomprensiva della città, dove coabitano l’operaio metalmeccanico, quello che fa lavoro manuale in vari settori, con il professionista e l’industriale, con molte dimore residenze del ceto medio benestante. Una zona che bisogna viverla per conoscerla e che ha però attraversato (non essendone ancora uscita del tutto) momenti assai difficili, di pessima integrazione, di disordine pubblico, troppi mini casino e locali discutibili, ma anche lo sfregio di ponte Morandi. Un momento che pareva di caduta libera e che, come primo riflesso, ebbe un crollo dei prezzi degli immobili quasi senza freni.

Per contro la sua gente sta reagendo, lotta contro insediamenti come il petrolchimico a Ponte Somalia (ne abbiamo ampiamente trattato su questo sito) ritenendolo peggiorativo della qualità della vita e pericoloso, contro il degrado in generale e che ha avuto però la bella sorpresa targata Pnrr, presentato a Tursi di recente, un piano di interventi che pare quasi un libro dei sogni, tuttavia con ampie possibilità di realizzazione e che ribalterebbe Sampierdarena in senso positivo; 160 milioni di euro per rifare la parte a mare, recuperare le tante ville storiche, molte strade ora quasi abbandonate, aprendo nuove attività pubbliche e private.

Piano con ambizione di risolvere il nodo viabilità che attualmente è una matassa aggrovigliata. In tutto ciò, tra speranze e timori, scetticismo e trionfalismo, la zona storicamente rossa ma passata alle scorse elezioni al centro destra, poi con presidente leghista favorito da benevola astensione grillina e antesignana del Conte 1, cerca la quadra e una maggioranza stabile.

Quattro i contendenti alla presidenza: il 5S Michele Colnaghi, attuale presidente, sostenuto da Pd, Psi, Articolo 1 e Genova Civica - Ariel Dello Strologo Sindaco, Sinistra Italiana, e una lunga lista ecologista che comprende pure il leder dell’opposizione in Regione, Ferruccio Sansa. Il più accreditato concorrente appare Fabrizio Radi, già consigliere in Sala Baldini, appoggiato dal centro destra, e che mette d’accordo Lega, Fi, Fdi e le varie liste civiche del sindaco uscente Marco Bucci, e del presidente ligure Giovanni Toti. Terzo e quarto gli ‘incomodi’ e combattivi Bruno D’Arrigo e Loredana Villanacci. Il primo guarda decisamente a sinistra con lista dominata da falce e martello e appunto Sinistra insieme, che comprende Rc, Sinistra Anticapitalista e il Partito Comunista. Lista Uniti per la Costituzione - Crucioli sindaco di Genova, è invece quella della Villanacci. Sul poker di aspiranti presidenti municipali la parola agli elettori, nella zona da oltre 70 mila abitanti, di cui oltre 50 nella sola Sampierdarena, e che, nel secolo scorso ne contava, di giorno, quasi 100 mila, comprendendo chi ci lavorava, provenendo da altrove. Altri tempi, altri momenti e un mondo che nel frattempo è cambiato e ha vissuto altalene storiche e sociali. Con la consapevolezza che ciò che accadrà nel Centro Ovest avrà rilevanza politica per tutta la città, policentrica ma soprattutto baricentrica tra lo stesso centro e l’immediato Ponente.

Dino Frambati


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