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Attualità | 15 giugno 2022, 07:37

A Genova il film su Mameli: “I giovani devono conoscere la storia di questa figura del Risorgimento”

“Goffredo e l'Italia chiamò” è il titolo del lungometraggio in lavorazione proprio in questi giorni. Tra gli attori Maria Grazia Cucinotta, Vince Riotta, Stefania Sandrelli ed Emanuele Macone

A Genova il film su Mameli: “I giovani devono conoscere la storia di questa figura del Risorgimento”

Abbiamo avuto l’onore di sbirciare sul set di “Goffredo e l'Italia chiamò”, il film in lavorazione tra Genova e Roma dedicato alla figura appunto di Goffredo Mameli.

Le riprese nel capoluogo ligure sono iniziate lo scorso 30 maggio e stanno giungendo al termine. Il film è finanziato dal ministero della cultura, da Filse Liguria, in collaborazione con Genova Liguria Film Commission, sotto la regia di Angelo Antonucci che ci racconta:

“E’ una figura molto importante per la storia italiana, forse non molto conosciuta. Molti conoscono Mameli solo per l’inno che viene cantato soprattutto durante le manifestazioni sportive o in eventi di rilevanza nazionale ed internazionale. La vicenda di Goffredo, questo ragazzo 21enne di Genova, amante della propria patria e pronto al sacrificio estremo, è conosciuta da pochissime persone. Il mio intento è stato quello di poter realizzare un film rivolto soprattutto al pubblico dei giovani che credo meriti di poter conoscere questa storia che non viene tratta nemmeno dai libri stessi di storia”.

La pellicola annovera attori come Maria Grazia Cucinotta, Vince Riotta, Stefania Sandrelli ed Emanuele Macone, scelto tra più di 50 candidati ad interpretare il ruolo di Mameli:

“E’ stato difficilissimo avvicinarsi a questo personaggio già in fase di provino, un po’ per l’immortalità del giovane che andiamo a ritrarre e quindi ho dovuto fare uno studio completamente diverso, non solo sul personaggio ma anche sul contesto storico - commenta Macone - Grazie al confronto con il regista siamo riusciti a far emergere il carattere del mio personaggio, inserito all’interno di ciò che erano i mutamenti del Risorgimento. La parte più difficile è stata avvicinarmi al suo carattere rivoluzionario, al suo impeto di vita, alla sua forza, al suo desiderio di rivoluzione. Io sono molto diverso nella mia vita privata. Quindi penso che questo personaggio sia bello perché mi lascia tanto da imparare e da comprendere. Noi siamo qui oggi in questa repubblica grazie a lui”.

Marco Garibaldi

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