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| 28 giugno 2022, 17:26

Palazzina Autorità Portuale andata a fuoco a Savona, Canavese: "Corretto il sollecito del sindaco, non ce ne siamo dimenticati, interesse anche nostro"

Il 23 ottobre del 2018 il rogo che ha lasciato lo scheletro come "simbolo" ben visibile del degrado. "Abbiamo avviato le procedure per affidare a breve le verifiche della struttura"

Palazzina Autorità Portuale andata a fuoco a Savona, Canavese: "Corretto il sollecito del sindaco, non ce ne siamo dimenticati, interesse anche nostro"

"Indubbiamente è corretto il sollecito del sindaco, non ce ne siamo dimenticati, è interesse anche nostro".

Il direttore dell'ufficio territoriale di Savona dell'Autorità di Sistema Portuale Paolo Canavese è intervenuto dopo le parole del primo cittadino Marco Russo che ha chiesto un intervento sull'ex palazzina presente all'interno dell'area portuale che aveva preso fuoco lo scorso il 23 ottobre del 2018.

Abbandonata a se stessa e diventata "simbolo" del degrado e di un incendio che aveva lasciato di stucco il levante savonese, era stata posta sotto sequestro da parte della Procura di Savona e poi dissequestrata lo scorso anno a conclusione delle indagini.

"Abbiamo avviato le procedure per affidare a breve le verifiche della struttura, era già stato tutto messo in programma dalla nostra amministrazione, vedremo i risultati e poi si prenderà una decisione. Ci sono tempi tecnici che non possiamo saltare - ha proseguito Canavese - Abbiamo già fatto un dettaglio di tutte le pratiche necessarie da svolgere e a breve potremo dare un cronoprogramma con dei tempi ed essere puntuali".

Erano 8 le persone indagate per l'incendio ma il Pubblico Ministero Chiara Venturi aveva stralciato le loro posizioni nel 2021 dopo due anni di indagine.

L'inchiesta legata al rogo aveva visto derubricare l'accusa da incendio doloso a incendio colposo da parte del Pm dopo le conclusioni del perito nominato dalla Procura Luca Marmo, docente del Politecnico di Torino. Un'errata realizzazione della palazzina era quindi la causa secondo l'accusa che avrebbe portato l'edificio a prendere fuoco in meno di mezz'ora.

Il rogo come era stato accertato dagli inquirenti, sembrava fosse partito da un cumulo di carta, avrebbe prima colpito la facciata dell'edificio costruita con un materiale altamente infiammabile, l'Argisol, che non sarebbe stata isolata con l'Etalbond. Se fosse stato effettuato anche solo quel passaggio, come precisato dalle ricostruzioni, le fiamme non si sarebbero propagate.

L'isolamento delle finestre sarebbe stato un altro aspetto al centro dell'inchiesta, poiché le fiamme sarebbero passate attraverso gli infissi visto che i pannelli realizzati con l'Argisol non avrebbero fatto da "protezione".

Aspetti questi che però non avrebbero trovato conferme, così da portare il Pm a chiudere l'indagine nei confronti della direzione lavori dell'Autorità di Sistema Portuale, i due rappresentanti della società appaltatrice, il direttore dei lavori ed il procuratore dell'azienda che aveva firmato i contratti e due legali rappresentanti dell'azienda che aveva ricevuto il subappalto.

Luciano Parodi

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