I focolai di peste suina della Liguria e del Piemonte non appartengono allo stesso cluster dei casi del Lazio.
E' quanto ha stabilito l'indagine genetica condotta dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Abruzzo e Molise.
Le verifiche condotte dall'istituto con sede a Teramo, hanno permesso di evidenziare come il genotipo virale laziale sia differente rispetto a quello responsabile della malattia in Liguria e Piemonte.
I due focolai, dunque, non sono collegati tra loro perché dovuti a virus di provenienza diversa.
Come riportato dallo stesso Istituto Zooprofilattico, il sottosegretario di Stato al Ministero della Salute delegato all'emergenza PSA, Andrea Costa, e il Commissario Straordinario all'emergenza PSA Angelo Ferrari, hanno spiegato: "E' un dato positivo che dimostra l'efficacia delle azioni di contenimento e isolamento realizzate sul territorio piemontese e ligure in materia di controllo e contrasto alla diffusione della malattia. La differenza tra i due virus, infatti, è stata riconosciuta anche a livello biomolecolare. Pur appartenendo allo stesso ceppo i due virus, infatti, presentano mutazioni differenti".