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Eventi | 03 novembre 2022, 16:05

Festival della Scienza, la straordinaria forza degli animatori: "Per noi questa è un'esperienza speciale"

Ingranaggi della grande macchina del festival sono gli animatori, capaci di diventare il ponte tra il pubblico e gli scienziati

Festival della Scienza, la straordinaria forza degli animatori: "Per noi questa è un'esperienza speciale"

Si è conclusa la ventesima edizione del Festival della Scienza.

L’edizione del rientro alla normalità ha fatto segnare numeri record: 220mila partecipazioni agli eventi, meglio del 2019 quando le presenze a laboratori, mostre e conferenze erano state 210mila.

Il dato migliore dal 2013, segno di una rinnovata voglia di partecipare a iniziative culturali e del bisogno, soprattutto da parte delle nuove generazioni, di tornare a incontrarsi e ritrovarsi negli stessi luoghi.

E’ indubbio che il successo dell’appuntamento scientifico che dal 2003  è diventata una costante per Genova e non solo, è da attribuirsi all’organizzazione che lavora ininterrottamente alla realizzazione del Festival.

Serve tuttavia ricordare che a sostenere il Festival e a diventare “la faccia” dell’evento sono gli animatori, un gruppo di giovani che per circa due settimane si dedicano anima e corpo alla divulgazione e all’organizzazione.

Partecipare al Festival della Scienza vuol dire lasciarsi guidare da loro, dalle loro competenze, dalla voglia di raccontare e dalla loro inclinazione al lavoro di squadra.

Ognuno di loro si porta dietro un bagaglio culturale capace di arricchire non soltanto i visitatori ma anche i colleghi tutti in un rituale che, portato a compimento, è in grado di creare relazioni e legami, scambi, affetto e riconoscenza.

I giovani che si incontrano al Festival sono i ricercatori che domani troveranno nuove cure per malattie oggi considerate mortali, sono gli astrofisici che osserveranno il cielo sulle nostre teste e ci regaleranno immagini del cosmo uniche, sono i matematici che con i loro calcoli permetteranno alle missioni di avere successo, sono i divulgatori che domani, accendendo la televisione, troveremo a raccontare l’arte e la scienza, sono gli insegnanti, i professori, che i nostri figli ritroveranno i cattedra.

Sono loro che, con entusiasmo, sanno parlare in modo semplice ma rigoroso a grandi e piccini delle meraviglie del mondo.

Sono arrivata per la prima volta al Festival dalle Marche nel 2019 - racconta un’animatrice - da quell’anno non me ne sono più staccata. Grazie a quell’esperienza così speciale, grazie ai miei colleghi e allo Staff del Festival, ho deciso di fare della divulgazione scientifica il mio lavoro. A distanza di quattro edizioni, continua a essere il periodo dell’anno che più aspetto, per ogni singolo visitatore e per tutti i miei colleghi, oramai amici”.

Un altro animatore aggiunge: “Il festival per me è un luogo dove si possono incontrare tante persone che hanno la tua stessa passione. Tutti noi siamo ingranaggi di questa squadra e lavoriamo per farla funzionare al meglio. C’è voglia di conoscersi, di stare insieme, di vivere una realtà che, soprattutto per chi è di Genova, ha potuto sperimentare almeno una volta e ricambiare quello che hanno fatto altri prima di te per chi, come me, ha partecipato con la scuola. E’ bello poter condividere le proprie vite, le proprie giornate subito dopo il turno, raccontarci le nostre storie, raccontare le nostre vite, confrontarci e crescere”.

Tra i veterani che hanno lavorato al Festival negli anni passati, resta l’orgoglio di aver indossato la maglia, un tempo bianca, e aver collaborato a fare dell’appuntamento scientifico uno dei più attesi e seguiti. Ancora oggi, durante le giornate del festival, non è raro trovarli in giro per i vari laboratori: “Capita spesso che si organizzino delle ‘reunion’ proprio durante i giorni del festival della scienza per riviverne l’atmosfera e per ritrovare gli amici. Ci si da appuntamento e ci si incontra anche con chi arriva anche da fuori regione. Siamo legati e per noi è un momento attesissimo”.

A loro va il grazie di tutti, come hanno ricordato anche il presidente del Festival Marco Pallavicini, la direttrice Fulvia Mangili e il presidente del consiglio scientifico Alberto Diaspro durante la conferenza stampa finale, con l’auspicio di ritrovarli l’anno prossimo, perché l’impronta che lascia il festival nelle vite degli animatori va al di là di un semplice lavoro.

 

 

Redazione

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