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Economia | 24 febbraio 2023, 15:00

Mercato immobiliare a Genova: aumentano gli alloggi turistici e i B&B, reggono le zone storiche

Presentato il Borsino Immobiliare 2023-2034: la domanda degli acquirenti è sempre più orientata verso immobili di qualità e a risparmio energetico

Mercato immobiliare a Genova: aumentano gli alloggi turistici e i B&B, reggono le zone storiche

Aumentano gli alloggi adibiti a uso turistico e cresce la domanda per abitazioni attente alla qualità e al risparmio energetico. Questi sono i principali dati emersi dal nuovo Borsino Immobiliare di Genova e provincia, presentato questa mattina nella sala dorata della Camera di Commercio di Genova ed elaborato da FIMAA, Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari. 

Come ogni anno, lo strumento vuole fotografare l’attuale mercato immobiliare fornendo indicazioni economiche e non agli addetti ai lavori e ai consumatori. 

A presentare il panorama attuale è il Presidente di FIMAA Genova, Pier Luigi Bairo, che ha rimarcato con soddisfazione i risultati del mercato del genovesato nonostante gli eventi che nel corso del 2022 hanno inciso in maniera molto pesante sulla popolazione e sui consumi. 

Abbiamo vissuto momenti peggiori e speriamo comunque sempre di averne di migliori: abbiamo alti livelli di inflazione, una guerra alle porte che sicuramente non aiuta, e abbiamo avuto due anni abbondanti di pandemia che hanno fatto cambiare molto le idee, i gusti e gli apprezzamenti da parte della clientela. Oggi il mercato della Liguria sta funzionando, un po’ per la nostra vicinanza alla Lombardia e a Milano, che in controtendenza con il resto delle città continua a fare numeri meravigliosi, e un po’ per la serie di iniziative e di opere importanti che si stanno realizzando e che si realizzeranno in breve e a Genova, rendendola una location interessante per il cosiddetto triangolo industriale, e non solo”.

Ma com’è andato questo 2022 appena trascorso? 

Abbiamo visto un ritorno di investitori, sia per sfruttare immobili a reddito, sia per il turistico, che è la cosa forse più apprezzabile - spiega Bairo - “C’è una ricerca significativa per quanto riguarda immobili da destinare a B&B e allo sfruttamento connesso al turismo, forse questa tendenza potrebbe essere incrementata con degli interventi a livello di logistica che sicuramente ci mancano. Siamo un po’ isolati dal resto del mondo, ma questo è un problema che ci portiamo dietro da tempo.

Molto bene la situazione per le riviere, in cui si vede un ritorno abbastanza importante degli stranieri, che ci fa molto piacere. Anche i dati di presenze sono assolutamente positivi, e vediamo che le transazioni sono in aumento, anche se non a livelli eclatanti. La Liguria e Genova sono sempre attrattive”. 

La pandemia e il lockdown forzato hanno cambiato la percezione del concetto di ‘abitare’: anche in questi ultimi tempi, usciti dalla fase emergenziale, “la prima esigenza che manifestano i clienti è quella di avere delle case più comode, con degli spazi esterni: un terrazzo, un giardino, qualcosa che consenta, anche dovendo passare tempi lunghi in casa, di avere una dimensione esterna il più agevole possibile e gratificante. Vediamo un’attenzione superiore per quanto riguarda la qualità: la domanda è orientata su immobili di qualità, mentre fanno più fatica le costruzioni più vecchie”.

Oggi all’attenzione della clientela c’è la qualità dal punto di vista energetico, un po’ per la direttiva  dell’Europa sulle ‘case green’ per intervenire con innovazioni e migliorie sui fabbricati abitativi; a tal proposito, se la questione del Superbonus potesse essere ancora rivista e rielaborata, potrebbe essere un traino importante ulteriore per il mercato”. 

Dal punto di vista dei quartieri, ci sono novità per quanto riguarda Genova? 

La tendenza è abbastanza consueta. Le zone storiche come Castelletto, Carignano, Albaro non registrano crisi e flessioni, e il mercato funziona molto bene. Abbiamo poi una sorta di contrazione, di non miglioramento in alcune zone tipiche della ricostruzione post bellica anni ’50 e ’60, e lì magari qualche problemino c’è. Stanno ripartendo le zone del Ponente, anche se con una clientela forse abbastanza inaspettata, che però sta muovendo il mercato, per cui anche lì si torna a vedere qualche risultato”. 

A livello di strutture ricettive e turismo, sono stati registrati grandi numeri nei mesi estivi. C’è stato un aumento anche dei B&B?  

Sì, sono aumentati anche perché c’è stata regolarizzazione di molte situazioni prima ‘grigie’ che sono invece arrivate alla luce del sole, e questo ben venga, è stato un lavoro importante fatto dalla Regione e assolutamente condivisibile, forse meno condivisibile il fatto che in questo iter non sia stata prevista una classificazione degli immobili, questo è un iter che abbiamo rimarcato e che tuttora è una pecca perché se è vero che abbiamo una struttura che si occupa di promuovere e pubblicizzare, diffondere l’offerta sarebbe anche giusto che la promuovesse dicendo questo è un immobile di serie A, B e C con prezzi adeguati e proporzionali alla classificazione”. 

"I B&B rappresentano un'occupazione turistica pari a quella alberghiera - spiega Maurizio Caviglia, Segretario Generale della Camera di Commercio di Genova - noi riteniamo che sia anche più che doppia: guardando i dati dell'osservatorio turistico, vediamo che c'è stata una crescita come valore assoluto nel turismo confrontandoli con il 2019, soprattutto nel settore extra alberghiero: abbiamo spazio di crescita in una Regione che sta facendo molto".

Mario Mascia, assessore all’Urbanistica, al Lavoro e Sviluppo economico del Comune di Genova aggiunge: “Nella zona del Waterfont gran parte degli immobili hanno attirato l’attenzione degli investitori, e questo non fa che confermare il fortissimo interesse che c’è nei confronti di Genova nel momento in cui vengono fatti dei progetti come questo.  

L’apertura del mare alla città e viceversa è una caratteristica unica, che solo a Genova si può traguardare per motivi di conformazione, dove il mare non c’è questa carta preziosissima ovviamente non può essere giocata. 

Tutti i cantieri che sono già aperti o in corso di apertura per traguardare gli obiettivi del PNRR consentiranno all’intero mercato immobiliare di incrementare in maniera significativa. 

Si tratta di infrastrutture fisiche ma anche digitali, che implicano l’approdo sul litorale genovese di mega hub di cavi che ci collegano al resto del mondo. Questo implicherà delle ricadute notevoli anche in termini occupazionali e di incremento del valore immobiliare: chi vive o verrà a vivere a Genova avrà la garanzia di avere a disposizione infrastrutture fisiche che garantiscono i collegamenti con il nord Italia ed Europa e collegamenti digitali per collegarsi e avere la possibilità di gestire in maniera smart rapporti e connessioni con il resto del mondo. Questa è un’opportunità unica”. 

Luca del Guasta, agente immobiliare cons. FIMAA, conferma: 

Genova ha registrato un incremento di transazioni pari all’8%, dato non paragonabile a Milano, ma per la realtà in cui ci troviamo è un numero che regala soddisfazione.

Non ci sono state grosse variazioni, se non qualche passaggio in negativo nelle zone più periferiche: le zone residenziali della città stanno mantenendo e difendendo i loro valori. Il picco di valutazione lo abbiamo registrato nelle riviere, specialmente in quelle operazioni che hanno visto un cambio di destinazione d’uso, da attività ricettive a residenziali, dove le quotazioni hanno raggiunto livelli molto interessanti. Particolare rilievo va dato anche, passando al canale locazioni, al settore turistico: l’estate 2022 ha visto un rialzo delle valutazioni e richieste, un trend che speriamo prosegua nel 2023”. 

Chiara Orsetti

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