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Cultura | 30 marzo 2023, 14:10

Ecco il piano culturale per Genova 2023-2026: "Questo è l'anno del mare"

Un tema all'anno farà da collante per accompagnare la programmazione culturale della città, dai musei ai teatri, dalle biblioteche agli archivi

Ecco il piano culturale per Genova 2023-2026: "Questo è l'anno del mare"

Un patrimonio culturale immenso e la necessità urgente di valorizzarlo: con questi presupposti è stato presentato il piano culturale che ispirerà le azioni di medio e lungo periodo per il prossimo triennio nella nostra città, già Capitale del libro per il 2023.  

Ogni anno da qui al 2026 sarà caratterizzato da un grande tema che accompagnerà la città: Genova e il mare per il 2023, Genova e il Medioevo per il 2024, Genova nell’800 per il 2025 e la trasformazione urbana e l’innovazione tecnologica nel 2026. La programmazione culturale riguarderà queste suggestioni, mettendo in relazione musei, biblioteche, teatri, archivi, siti Unesco e i grandi produttori di cultura cittadini, affinché tutti insieme possano integrare e valorizzarli al meglio, anche in un’ottica occupazionale e turistica. 

Il Tavolo della cultura, coordinato da Giacomo Montanari, ha il compito di essere motore di questo processo, per sviluppare un’offerta integrata e per valutare eventuali proposte che arrivano anche da soggetti non istituzionali.  

Oggi presentiamo un piano strategico che è una dichiarazione di intenti, quindi la volontà di lavorare soprattutto in rete su delle linee guida che tengano insieme tutti gli attori culturali della città” è il commento di Giacomo Montanari. “E’ un grande piano di unione sui grandi temi genovesi che vanno dall’antico fino al contemporaneo. 

La scelta è stata quella di trovare delle chiavi di lettura che possono intersecare tutti quelli che a Genova fanno cultura, soprattutto attori pubblici, ma che possano anche aggregare tutti quelli che lavorano a diverso titolo in questo panorama.

Ed è per questo che abbiamo voluto anche marchiare, o meglio, dare una prospettiva di lettura tematica dei diversi anni. Quest’anno sarà quello dedicato al mare, che fungerà da aggregatore con le attività che vanno sul territorio. Certamente il grande evento aggregante è Ocean Race e anche per questo il tema mare ha voluto essere sottolineato negli eventi sul territorio come, ad esempio, i Rolli Days.

Il 2024 sarà dedicato alla Genova del Medioevo, a riscoprire tutti quegli aspetti importanti di una città che in quei secoli è stata la regina del Mediterraneo”. 

Che il lavoro di squadra sia alla base di tutto quello che è stato fatto fino a oggi è una profonda convinzione anche del sindaco Marco Bucci: “Gli obiettivi identificati per i prossimi tre anni sono una componente fondamentale. Tutti quelli che faranno cultura a Genova avranno questo filo comune su cui si dovranno proiettare. Questo non vuol dire che non si possano fare cose diverse ma che una grossa fetta sarà su quei passaggi. Questo porta molta più curiosità e interesse per chi arriva da fuori e si trova nella nostra città per fare turismo culturale. 

Tante sono le attività che riguardano il mare e la blue economy. Stiamo parlando di acqua come nuova sorgente di energia, la nuova cosa preziosa che abbiamo sempre avuto, ma non ce ne siamo mai resi conto. Ora come ora diventa una cosa assolutamente importante. Il fatto di dedicare il 2023 sul mare ha un grande valore”. 

E conclude: “Sono convinto che all’uscita di un evento culturale chiunque si sente diverso da come è entrato, e ci si augura sempre in maniera positiva”. 

Serena Bertolucci, presidente di Palazzo Ducale, Fondazione per la cultura: “Voglio ringraziare tutto il personale di Palazzo Ducale che sta facendo un lavoro enorme. Palazzo Ducale non è soltanto mostre: oggi noi abbiamo ‘La Storia in Piazza’, vi chiedo di non dimenticarla, di supportarla, è uno dei festival più importante in Italia che vanta, come la Settimana Enigmistica, numerosi tentativi di imitazione. Abbiamo bisogno di voi. Abbiamo un programma bellissimo dove già gettiamo le basi per le attività del prossimo anno, Racconteremo storie segrete che riguardano il Medioevo.

Un altro motivo di orgoglio è quello che per la prima volta nella storia in piazza ci sarà spazio per i giovani ricercatori: spesso le storie segrete sono proprio quelle dei giovani che fanno tanta ricerca e che non trovano sbocco per parlarne. Da quest’anno si potrà fare, grazie alla collaborazione con l’Università, i dottorandi potranno raccontare la loro ricerca. 

Tantissime cose che ci saranno nei prossimi mesi già le conoscete, ma forse vale la pena ricordarne due per quanto riguarda il settore delle esposizioni: “La rotta dei capolavori” che avrà il suo punto zero con i cinque minuti con Van Gogh, che arriverà dalla penultima tappa di the Ocean race.

Poi la mostra dell’autunno dove proveremo a replicare il grande successo della mostra di Rubens che sarà attorno a Orazio e Artemisia Gentileschi e alla loro influenza lasciata sul territorio anche con un network di palazzi e chiese che vorrà far conoscere un’altra parte del nostro patrimonio.

Come Capitale del Libro, questo ci dà l’opportunità di fare molti appuntamenti. Il 18 aprile saremo al salone del mobile con una mostra su Mita, ancora a Torino al Salone del Libro, inaugureremo il 20 giugno a Roma una mostra che abbiamo già fatto al ducale. Palazzo Ducale non è solo la casa dei genovesi ma anche un ambasciatore della nostra città a livello nazionale”.

Il Teatro Carlo Felice aderisce e concorre alle linee guida ed agli obiettivi del sistema culturale genovese proponendo, tra le altre, alcune significative azioni - dichiara Claudio Orazi, sovrintendente del Teatro Carlo Felice - Una programmazione artistica nel segno della più alta qualità. Un progetto di ricerca storico-artistica in campo musicale che intende restituire l'esteso patrimonio di partiture che compone l'identità e la civiltà musicale genovese. Un rapporto stabile di attività musicali con i Municipi di Genova e i Comuni della Regione Liguria, nella direzione della massima inclusione sociale. Un progetto di educazione e partecipazione alla vita del Teatro delle nuove generazioni per le Scuole di ogni ordine e grado, l'Università, il Conservatorio di musica e l'Accademia Ligustica. Il tutto si collega a rapporti di collaborazione internazionale con importanti Paesi e Teatri d'Opera. Una simile concezione industriale, che coniuga qualità e crescita produttiva, ha favorito anche la creazione di molti nuovi posti di lavoro”.

Genova rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese perché sta sviluppando modalità di connessione culturale tra le eccellenze del proprio territorio. Un punto di riferimento tematico come quello previsto da questo Piano Strategico sarà di ispirazione per chi come noi vuole collaborare, fare rete - afferma Davide Livermore, direttore del Teatro Nazionale - Creare arte ed essere capaci di migliorare la qualità della vita delle persone è al centro della nostra mission. E questo lo fa la cultura, l'immersione nella bellezza e la consapevolezza e la partecipazione che il teatro porta con sé”.

Files:
 slide piano strategico della cultura (293 kB)

Chiara Orsetti e Isabella Rizzitano

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