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Sanità | 04 aprile 2023, 13:39

Piano sociosanitario regionale, il Nursind perplesso: "Inapplicabile, manca il personale"

Secondo il sindacato in dubbio sia la fattibilità che la distribuzione in ambito territoriale: "Rischio che gli ospedali diventino scatole vuote. La centralizzazione penalizzerà gli utenti"

Piano sociosanitario regionale, il Nursind perplesso: "Inapplicabile, manca il personale"

E' stato presentato nella giornata di ieri (3 aprile, ndr) alle sigle sindacali il nuovo Piano Sociosanitario di Regione Liguria, approvato in bozza dalla Giunta Toti nelle scorse settimane, che interesserà i servizi ospedalieri e non solo per il triennio '23-'25.

Alla presentazione, tenuta dall'assessore Angelo Gratarola, anche il Nursind, che all'indomani dell'incontro esprime la propria perplessità circa il nuovo progetto, sia per quel che riguarda la fattibilità che la distribuzione in ambito territoriale regionale.

«Il Piano Socio Sanitario presentato è ineccepibile, ambizioso - spiegano dalla segreteria regionale Assunta Chiocca e Davide Canetti - Dal punto di vista territoriale prevede la creazione di nuovi servizi e di nuove strutture e dal punto di vista ospedaliero tende a centralizzare e a creare degli ospedali di riferimento  di eccellenza».

«La nostra grande preoccupazione è che queste strutture rimangano poi delle scatole vuote - sottolinea il sindacato Nursind della Regione Liguria - Esperienze di questo tipo ne abbiamo già viste tantissime in tutta Italia. Le nostre perplessità le abbiamo già espresse all'assessore Angelo Gratarola ovvero: per riempire queste strutture, dove lo prendiamo il personale ? Siete già in grado di trovare ed assumere ancora infermieri, medici ed oss considerato che al momento queste figure sono carenti non solo in ambito regionale ma anche in tutta Italia?».

Le perplessità del sindacato Nursind regionale non finisco qui. «Come si può progettare la nascita di nuovi servizi se non si è prima trovato la forza lavoro in grado di metterli in pratica? Quanto proposto è più un progetto fantasioso che un programma fattibile perché a questa domanda non è stata data risposta - sottolinea il Nursind Liguria - Non siamo poi particolarmente convinti sulla bontà dell'idea che sta alla base della creazione di questi centri d'eccellenza con i pazienti, che necessitano di cure ed interventi importanti, obbligati a 'transumare' dai comuni delle provincie alle strutture di città».

«Avremmo preferito che venissero potenziati gli ospedali locali, che venissero messi a disposizione risorse economiche per creare delle strutture locali d'eccellenza creando una collaborazione ed una interazione con le strutture di città in cui i medici più qualificati possano mettere a disposizione degli ospedali locali la propria professionalità anche attraverso la formazione dei medici che lavorano in queste strutture di provincia - aggiungono - Oltre a qualificare i servizi degli ospedali locali si darebbe la possibilità ai pazienti di essere curati senza fare chilometri su chilometri per ottenere un intervento di qualità. Questa prospettiva evidentemente non è quella della Regione Liguria».

«Nei prossimi incontri ed appuntamenti ci batteremo su ogni punto e su ogni programma, così non va bene né per il personale impiegato, né per i cittadini. Ci batteremo per i Punti di Primo Intervento, che non rientrano più nell'area di emergenza, che rischiano così di diventare dei punti temporanei di attesa, per i pazienti, all'interno dei quali l'infermiere che ci lavora non è né un infermiere d'emergenza, né un infermiere normale. Gli infermieri che operano nel PPI rischiano di vedere sfumare l'indennità di Pronto Soccorso» chiosano i rappresentanti Nursind.

Redazione

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