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Innovazione | 15 aprile 2023, 13:03

Ricercatrici IIT sul podio delle selezioni genovesi di Famelab 2023

Despoina Kossyvaki e Irene Guerriero, sono le due ricercatrici dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) vincitrici della selezione genovese

Ricercatrici IIT sul podio delle selezioni genovesi di Famelab 2023

Despoina Kossyvaki e Irene Guerriero, sono le due ricercatrici dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) vincitrici della selezione genovese della competizione di divulgazione scientifica internazionale FameLab.

L’evento finale si è svolto giovedì 13 aprile, al teatro del centro storico genovese La Claque e ha visto affrontarsi giovani ricercatori e ricercatrici che dovevano presentare un argomento in modo chiaro e coinvolgente in soli 3 minuti, senza l’ausilio di immagini o video, ma potendosi aiutare solo piccoli oggetti, sfruttando tutto il proprio talento comunicativo per trasmettere il fascino della scienza e della ricerca.

I partecipanti sono stati valutati da una giuria tecnica, composta da ricercatori, ricercatrici ed esperti di divulgazione scientifica, ma anche dal pubblico in sala che ha potuto assegnare il premio del pubblico, vinto da Camilla Rinaldi, anch’essa ricercatrice presso IIT, grazie al suo intervento “S.O.S – Il colore del silenzio”.

Dato l’alto livello di preparazione di tutti i partecipanti, la giuria ha avuto molta difficoltà a scegliere i primi due classificati. Alla fine, Despoina Kossyvaki si è guadagnato il primo posto della giuria con il suo intervento “Pigmenti intelligenti e dove trovarli” mentre Irene Guerriero ha ottenuto il secondo posto della giuria grazie al suo intervento dal titolo “Metterci una toppa”.

Le due vincitrici della selezione locale accederanno a una masterclass di divulgazione scientifica e alla finale nazionale programmata a Perugia. Saranno quindi Despoina e Irene a rappresentare Genova durante l’ultima fase italiana di FameLab, dove si confronteranno i finalisti delle altre 11 città che hanno partecipato al contest: Ancona, Brescia, Camerino, Catania, Cosenza, Lecce, Palermo, Perugia, Pisa, Torino, Trieste.

Infine, il vincitore italiano gareggerà con i vincitori degli altri Paesi per contendersi il titolo internazionale.

L’edizione 2023 di FameLab Genova è stata coordinata dall’Istituto Nazionale Fisica Nucleare (INFN) – sezione di Genova, in collaborazione con Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), Università di Genova, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Associazione Festival della Scienza, la sede genovese di ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di ricerca in Italia), Unione Matematica Italiana e Associazione Didattica Museale (ADM).

Chi sono le finaliste di FameLab Genova?

Despoina Kossyvaki nasce ad Atene e studia Ingegneria ambientale al Politecnico di Creta. Inizialmente arrivata alla sede genovese dell’Istituto Italiano di Tecnologia nel 2018 per un tirocinio di ricerca di qualche mese, decide di rimanere per svolgere il suo Dottorato di ricerca presso il gruppo di Smart Materials. La sua ricerca è incentrata sugli indicatori colorimetrici, speciali indicatori composti da biopolimeri e pigmenti di origine naturale in grado di cambiare colore in base al pH. Una potenziale applicazione è il campo alimentare, dove questi ultimi indicatori potrebbero essere utilizzati per avere un veloce riscontro delle condizioni in cui si trova l’alimento, evitando quindi intossicazioni, sprechi alimentari e conseguenti perdite economiche. Oltre che ricercatrice, Despoina è anche cantante, musicista e acrobata su tessuti aerei. Interessata alla divulgazione, le piace portare curiosità scientifiche e il suo interesse per la ricerca sui palchi.

Irene Guerriero nasce a Caserta. A 18 anni si sposta a Torino, dove consegue la Laurea Triennale e Magistrale in Ingegneria biomedica al Politecnico di Torino, approfondendo lo studio delle Bio-nanotecnologie. Decide poi di spostarsi a Genova dove attualmente svolge il Dottorato di ricerca nel gruppo di Nanotechnology for Precision Medicine dell’Istituto Italiano di Tecnologia. La sua ricerca si focalizza sulla progettazione e lo sviluppo di sistemi di trasporto di farmaci per il trattamento dei tumori. Il grande potenziale del loro utilizzo è la maggior precisione con cui si riesce a raggiungere il sito tumorale, riducendo così gli effetti collaterali sul paziente e massimizzando l’efficacia delle terapie. Da sempre appassionata di arte e letteratura, non ha mai creduto che esista una divisione netta tra materie umanistiche e scientifiche. Fin dai primi anni dell’università si appassiona alla divulgazione scientifica: quel mondo dove ricerca e arte oratoria si combinano per permettere alla conoscenza di uscire dai laboratori e diventare qualcosa di comprensibile e tangibile anche per i non addetti ai lavori.

Redazione

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