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Attualità | 16 aprile 2023, 15:12

Stefano Mancuso ai Giardini Luzzati: "Senza interventi Genova nel 2050 avrà le temperature di Marrakech" (Foto e Video)

Una possibile soluzione? "Piantare alberi, ma bisogna diminuire le emissioni di anidride carbonica". Al dibattito anche Cristiano Godano dei Marlene Kuntz

Stefano Mancuso ai Giardini Luzzati: "Senza interventi Genova nel 2050 avrà le temperature di Marrakech" (Foto e Video)

Genova come Marrakech: il surriscaldamento globale potrebbe far alzare le temperature della nostra città tanto da portarla ai livelli della città del Marocco nel 2050. Questo è uno degli avvertimenti che Stefano Mancuso, divulgatore di fama internazionale e direttore del Linv (Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale) ha voluto lanciare durante l’incontro ai Giardini Luzzati insieme a Cristiano Godano, musicista e autore leader dei Marlene Kuntz. Un appuntamento che ha visto la piazza del centro storico gremita di persone attente, unite dal desiderio di lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune: quello di diminuire le emissioni di anidride carbonica. 

Un dibattito incentrato sull’impatto ambientale e sulle possibili soluzioni per cercare di arginare il problema, mitigarne gli effetti e regalare tempo prezioso per trovare nuove risposte. 

Il 2021 è stato un anno importante perché c’è stato un momento epocale: il pianeta è passato da un prima a un dopo. Per la prima volta nella storia del pianeta, infatti, ciò che noi uomini abbiamo prodotto a livello di materiale sintetico ha superato il peso della vita. Significa che, da allora, sulla terra c’è più plastica che vita animale, c’è più cemento che alberi e piante” spiega Mancuso, creando quella che in più riprese ha definito ‘ecoansia’ negli ascoltatori, ma che in realtà è necessaria per smettere di ignorare il problema. 

Esistono soluzioni possibili per il divulgatore: “La soluzione potrebbe essere piantare mille miliardi di alberi. 

Sembra impossibile, è una questione complessa e difficile, però è mille volte meno complesso e difficile che chiedere agli stati del pianeta di ridurre le loro emissioni di anidride carbonica. Piantare mille miliardi di alberi richiede due cose: una buona organizzazione e lo spazio dove metterli. Lo spazio non manca, e la buona organizzazione possiamo crearla. In fondo siamo andati sulla luna in sette anni, figuriamoci se non riusciamo a piantare  degli alberi. Quello che otterremmo sarebbe sei/sette decenni ancora, tempo prezioso in più in cui poter risolvere ciò che ci riguarda”. 

Per quanto concerne l’alimentazione, Mancuso precisa che “il sistema alimentare in generale incide nel suo totale per il 24% dell’intera produzione di anidride carbonica del pianeta. Deve cambiare del tutto l’alimentazione, a partire dallo spreco: basti pensare che, in Italia, dal campo al piatto buttiamo circa il 45% degli alimenti. Per la produzione e per lo smaltimento si produce comunque anidride carbonica, e anche senza nessun altro tipo di concetto mi sembra una cosa illogica. 

Se poi pensiamo che i prodotti di origine animale sono direttamente responsabili della produzione di una grande quantità di anidride carbonica ci fa capire che il modo in cui mangiamo è una delle chiavi per cambiare la nostra  sostenibilità”.

A proposito dell’innalzamento delle temperature, Mancuso durante il dibattito ha lanciato un allarme potente: nel 2050, se non facessimo niente, Genova potrebbe diventare calda come Marrakech. Il problema è che “Genova non è costruita per essere Marrakech, i materiali e l’architettura non sono figlie di quei climi. 

È molto meglio che Genova rimanga con il suo clima, e ciò che bisogna fare è abbassare la quantità di anidride carbonica il prima possibile. Se nel 2050 ci fossero qui le temperature di Marrakech significherebbe che abbiamo perso ogni opportunità seria di salvezza”. 

Insieme a Stefano Mancuso, sul palco, anche Cristiano Godano ha regalato momenti di profonda riflessione. Pur non essendo un addetto ai lavori, vista la carriera da autore e musicista, il frontman dei Marlene Kuntz ha un’attenzione verso le tematiche ambientali importante, venuta alla luce anche con l’ultimo album della band, 'Karma Clima', uscito nel settembre dello scorso anno. 

Attraverso delle letture e dei brani estratti da questo disco, Godano ha cercato di attirare l’attenzione il più possibile:

Non sono uno scienziato, non ho soluzioni, posso sollevare riflessioni con qualcosa di artistico che va in quella direzione. È quello che con i Marlene Kuntz abbiamo fatto con il nostro disco, cercando di stare lontano dalle banali retoriche e moralismi, da quello che potrebbe puzzare di ‘greenwashing’.

Desidero che i racconti che leggo in queste occasioni siano estremamente impattanti, per far sì che la gente smetta di ignorare il problema, che come giustamente diceva Stefano è davvero il più grave dell’umanità.

Mi sorprende molto che l’umanità non si stia svegliando: voglio contribuire a mio modo, l’unico che ho a disposizione, suscitando riflessioni”.  

È battaglia che si può vincere, e pragmaticamente credo che il problema non sia tanto tornare indietro, ma che sia fronteggiare le catastrofi che arriveranno. Se questi due gradi e mezzo di riscaldamento del pianeta si fermassero sarebbe già molto grave, ma se dovessero aumentare consegneremo alle generazioni future un mondo ostile”.

Chiara Orsetti

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