“'Le alluvioni sono fenomeni naturali impossibili da prevenire. Tuttavia, alcune attività umane (come la crescita degli insediamenti umani e l’incremento delle attività economiche nelle pianure alluvionali, nonché la riduzione della naturale capacità di ritenzione idrica del suolo a causa dei suoi vari usi) e i cambiamenti climatici contribuiscono ad aumentarne la probabilità e ad aggravarne gli impatti negativi'. Chiaro, come concetto? A noi pare di sì. E non lo diciamo noi, peraltro, ma la Direttiva UE sulle alluvioni (2007/60). La Giunta regionale della Liguria, invece, vuole far credere che a certe condizioni tecniche discutibili e comunque limitate, sia l’intervento nuovo in zona inondabile a rischio alto (ripetiamo: alto!) a evitare l’alluvione. Siamo al completo e irresponsabile rovesciamento della ratio di questa normativa, per cui è l’intervento in sé e non le mutevoli condizioni del sito a rilevare ai fini del rischio idraulico”.
Lo dichiara il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini a margine della votazione che si è tenuta oggi in IV Commissione, durante la quale l’opposizione ha avanzato delle raccomandazioni (non vincolanti) tese a principi di cautela e prevenzione in merito al testo del nuovo regolamento per le aree a rischio idrogeologico.
“Come si fa a parlare di 'minor pericolosità relativa' quando gli eventi climatici colpiscono con una forza sempre maggiore, portandosi via vite e causando danni incalcolabili? Uno studio di Legambiente ci dice che nei primi 5 mesi del 2023 è stato registrato il 130% di eventi climatici estremi in più rispetto all’anno precedente. Già questo dato ci fa capire come la strada tracciata sia pericolosa, una strada che in pratica licenzia come superfluo il principio di precauzione. La stella polare del M5S è la messa in sicurezza del territorio e la prevenzione. Quella di Toti è una pericolosa spregiudicatezza e dà il via libera a un folle allargamento delle maglie”.
“La destra ligure dica la verità: a chi giovano davvero queste nuove regole? Cosa c’è sotto? Non sono bastate, in Liguria, tre alluvioni con 41 morti per capire che non bisogna aggiungere un metro cubo nelle aree a pericolosità idraulica? I dati Ispra 2022 ci dicono che siamo una regione massacrata dal cemento, dove il 23,2% dell’urbanizzato è in aree a elevata pericolosità idraulica, il 29,1% in media pericolosità e il 33,1% in bassa pericolosità”.
“Caro Toti, fiumi, torrenti e rii non sanno leggere: credete forse di fermare l’acqua definendo 'relativa' la pericolosità di un’area? Giocando con le parole, rischiate di giocare con le vite dei cittadini”, conclude Ugolini.














