/ Economia

Economia | 31 luglio 2023, 13:38

L'economia genovese rallenta: bene turismo e assunzioni, industria perde terreno

L'analisi di Confindustria per i primi sei mesi del 2023 registra uno sboom, un rallentamento nella crescita dopo il periodo post pandemia

L'economia genovese rallenta: bene turismo e assunzioni, industria perde terreno

Dopo la ripresa post covid, l’economia genovese si trova a far fronte a una rapida inversione di tendenza, definita ‘sboom’, e illustrata durante la conferenza stampa di presentazione degli Indicatori economici a cura del Centro studi di Confindustria Genova.  

Si tratta di un rallentamento, non una frenata brusca con prospettive terribili di recessione” spiega il presidente Umberto Risso, che insieme a Giacomo Franceschini, responsabile del Centro Studi, ha illustrato la fotografia della situazione nella nostra città. 

I rallentamenti più bruschi vedono protagonista il settore manifatturiero, mentre riesce a controbilanciare il trend il turismo, che nell’ultimo anno ha visto aumentare le presenze di italiani e stranieri del 17,5%, con un aumento degli arrivi rispetto al 2022 di stranieri del 47,9%. 

Bene anche i settori finanziario-assicurativo e la sanità privata

Nel dettaglio, l’andamento dell’industria e servizi nel semestre è complessivamente in crescita, ma a un ritmo nettamente ridimensionato rispetto a quanto avvenuto negli ultimi quattro semestri, caratterizzanti la ripresa post pandemica. È nell’impiantistica- metalmeccanica che si registra il calo più significativo, ma flessioni si segnalano anche nella logistica e trasporto, anche legato al calo del traffico merci dello scalo di Genova: nel periodo gennaio- maggio il totale delle merci passanti per il porto è risultato in flessione del 7,1% e il traffico container espresso in TEUS del 5,6%. Ciò ha avuto ripercussioni sull’attività dei terminal operators, il cui giro d’affari è in flessione, così come i margini lordi. 

Le notizie positive provengono dal mercato del lavoro: non si interrompe infatti la crescita degli organici (+1,3%). L’aumento dell’occupazione è comune a tutti i comparti, pur con ampiezze differenti. I rialzi più elevati riguardano banche e assicurazioni, chimica e plastica e i settori della logistica e trasporti. Segni di debolezza invece provengono da metalmeccanica e cantieristica navale. 

Un segnale positivo è vedere che le aziende stanno investendo sulle persone attraverso le assunzioni. Questo significa che l’attesa non è negativa: non si assume se non si hanno prospettive e non si pensa di avere potenzialità di sviluppo” spiega Risso. 

Inevitabilmente, però, si è sottolineato come continuino a crescere le difficoltà reperimento di personale specializzato: quasi la metà delle posizioni aperte non riescono a trovare una corrispondenza. La percentuale di posizioni giudicate particolarmente difficili da coprire sale al 49,1% nel 2023, quando, nello stesso periodo dell’anno precedente, si assestava al livello (già elevato) del 40,7%. Tra le categorie professionali aumentano le richieste di impiegati, professioni nel commercio e nei servizi e professioni non qualificate, mentre cala il numero previsto di assunzioni di dirigenti, professioni a elevata specializzazione e tecnici. Tuttavia, anche per le categorie le cui richieste sono in calo, si registra un aumento della difficoltà di reperimento. 

Le aziende dei settori trasporti, distribuzione e logistica hanno riportato a consuntivo risultati deludenti nel primo semestre 2023, pur con rilevanti distinguo tra settori. Le imprese dell’energia registrano gli andamenti peggiori, con fatturato in forte contrazione

Se buona parte del resto del mondo, a cominciare dall’Europa, è quasi in bilico verso la recessione, è inevitabile che l’Italia,  un paese che vive in gran parte di esportazione e di commercio estero, ne risenta" spiega Umberto Risso.

Per il secondo semestre del 2023, però, ci sono già messaggi positivi: 

“Nel secondo semestre del 2023 le previsioni delle aziende genovesi indicano un aumento moderato del fatturato, derivante da una migliore dinamica del commercio con l’estero. Questo dovrebbe permettere un contenuto rimbalzo della produzione nel settore manifatturiero. L’occupazione continuerà nel suo percorso di crescita, a un ritmo più attutito” precisa Confindustria all’interno del rapporto. 

Proprio in queste ore, ISTAT ha rilasciato la stima preliminare del PIL italiano: “In termini di variazione acquisita, per il 2023 la crescita si attesta nel secondo trimestre allo 0,8%, in leggera discesa rispetto al valore del primo trimestre, che era stato pari allo 0,9%". 

Fattori positivi nella seconda metà dell’anno saranno il settore dei servizi in espansione, pur a ritmi moderati, il basso prezzo del gas, l’occupazione che continua ad aumentare (alimentando il reddito disponibile totale delle famiglie) - spiega Confindustria -. Tuttavia, l’inflazione lenta a scendere e i tassi in aumento faranno da contrappeso, rendendo più contrastate le previsioni. Decisivo sarà il comportamento del commercio mondiale: una minor fiacchezza dei mercati di sbocco porterebbe a un aumento delle esportazioni e rimetterebbe su un percorso meno fragile il trend di crescita dell’attività economica”.  

In allegato le slide presentate durante la conferenza stampa.

Files:
 Slide Conferenza Stampa 31lug DEFDEF (676 kB)

Chiara Orsetti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium