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Attualità | 13 gennaio 2024, 09:15

Frenata sullo Skymetro, il Ministero ferma il progetto e chiede approfondimenti

I tecnici hanno evidenziato carenze tra cui una valutazione insufficiente del rapporto costo/benefici e mancanza di studi trasportistici alla base del dimensionamento della linea

Frenata sullo Skymetro, il Ministero ferma il progetto e chiede approfondimenti

Il Ministero delle Infrastrutture ha congelato il progetto dello Skymetro a Genova in seguito a forti critiche espresse dal Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Come riporta l’edizione di oggi del Secolo XIX le principali preoccupazioni riguardano un'analisi costi-benefici ritenuta insufficiente e lacune nei settori della viabilità, idraulica, geologica e nei calcoli strutturali. Il Consiglio ha sottolineato la necessità di un progetto completo e aggiornato, interrompendo i termini per l'espressione del parere.

Il Comune di Genova ha dichiarato di aver inviato tutte le richieste del ministero e di attendere il parere per concludere l'iter autorizzativo. Tuttavia, i tecnici hanno evidenziato carenze, tra cui una valutazione insufficiente del rapporto costo/benefici e mancanza di studi trasportistici alla base del dimensionamento della linea. 

I comitati contrari all'opera sono preoccupati non solo per le critiche sollevate, ma anche per la mancanza di chiarezza nel procedimento di approvazione del progetto, sostenendo che le continue modifiche rendano difficile seguire una procedura seria e logica di approvazione. La decisione del Mit potrebbe rallentare ulteriormente l'avanzamento del progetto, con esiti incerti sulla sua realizzazione.

“Ci troviamo nell’assurda situazione per cui da un lato il Ministero, con il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sostiene che il progetto non può essere valutato perché troppo carente, mentre la Regione lo sta facendo, anche in essenza del progetto definitivo. Bucci insiste, Toti si adegua, ma il risultato è un mix tra arroganza e ottusità, in spregio alle regole e alla partecipazione. Per tenere in piedi il progetto, che fa acqua da tutte le parti, la Regione ha cambiato le regole in corsa: prima autorizza a costruire sugli argini del Bisagno, poi, visto i ritardi, cambia addirittura la legge per consentire di fare - in fretta e furia - la Valutazione d’impatto ambientale anche senza il progetto definitivo. Ma se cambi le regole e il progetto resta sbagliato, gli errori e i limiti restano tutti, come sottolinea anche il Ministero delle Infrastrutture, e non li puoi cancellare tutti per legge (anche se il tentativo è stato fatto): quindi, che fare? Rimangono aperte due domande: la prima, che senso ha fare la Via regionale se il consiglio superiore dei lavori pubblici ha detto che il progetto non è adeguato? La seconda, cosa succederà quando tra poche settimane si avrà l'esito di una Via regionale fatta su un progetto che cambia giorno dopo giorno? Che senso può avere fare osservazioni su un documento scritto sulla sabbia?”, si domanda il capogruppo del Partito Democratico Luca Garibaldi.  

“È evidente - prosegue Garibaldi - che si stiano forzando procedure pur di portare a casa un risultato a tutti i costi senza tenere conto delle conseguenze. Il rischio è un pasticcio enorme in cui vengono messe a rischio le ragioni di sicurezza, di partecipazione. Inoltre non si chiarisce neanche come l'opera si muoverà in attesa della conclusione dello scolmatore. Perché non è detto che lo scolmatore sia realizzato prima del Skymetro. Questo porrebbe ulteriori interrogativi. Visto che il dato, assolutamente non secondario, è che l'opera sarà costruita sugli argini di un torrente, il Bisagno, con un'autorizzazione in deroga. Un torrente che per Genova, non è un rivo d'acqua qualunque”.

“Comune e Regione - conclude il capogruppo PD in Regione - dovrebbero evitare di insistere nell’infilarsi in un vicolo cieco, a dispetto dei santi e delle regole, imponendo in tutti i modi un progetto sbagliato, e talmente fragile che rischia di fermarsi alla prima curva e provare a costruire soluzioni condivise ed efficaci per la mobilità in Val Bisagno”.

“Ad aprile 2023, con un’interrogazione parlamentare, avevamo chiesto al governo se gli uffici ministeriali competenti fossero in possesso di ulteriore documentazione tecnica inerente al progetto Skymetro, perché quanto prodotto non era sicuramente idoneo a giustificare questo finanziamento. Dopo l’interrogazione, ho inviato alcuni rilievi più circostanziati, ma evidentemente non è bastato a sensibilizzare chi di dovere”, commenta il deputato del M5S Roberto Traversi, che poi continua: “Oggi, la puntuale conferma di quanto avevamo paventato: le lacune erano e sono tali da indurre il Consiglio superiore dei lavori pubblici a congelare il progetto, rinviando il parere. Dopo mesi di propaganda, i tecnici hanno certificato l’incompetenza di chi ha redatto il progetto sia dal punto di vista dei costi/benefici, sia da quello dei possibili rischi idraulici (peraltro più volte denunciati dal M5S) e dell’impatto sulla viabilità. Se questi sono quelli “pronti”…”. 

“Non stupisce che il progetto sia stato definito lacunoso e inadeguato. Quanto emerso, al netto delle eventuali integrazioni promesse dal Comune di Genova, certifica il fallimento di Bucci e della sua Giunta, che si è ostinato ad andare avanti secondo le solite logiche del “io voglio, posso, comando” con buona pace per la cittadinanza che ha più volte espresso la propria preferenza per il tram anziché per quest’opera, che continua a non convincere nessuno”, aggiunge il coordinatore provinciale del M5S Genova Stefano Giordano.

Redazione

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