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Attualità | 15 marzo 2024, 08:00

“Film di qualità, mostre, incontri e lezioni. Così portiamo al successo un cinema di delegazione”: la storia di Giancarlo Giraud

Sessantotto anni, da quasi cinquanta guida il Club Amici del Cinema di Sampierdarena ed è uno degli ultimi esercenti indipendenti della Liguria: “Siamo ‘antichi’, ma anche moderni. Non basta più proiettare solo la pellicola e noi lo abbiamo sempre saputo”

“Film di qualità, mostre, incontri e lezioni. Così portiamo al successo un cinema di delegazione”: la storia di Giancarlo Giraud

Borsalino sulla testa, il sigaro tra le dita, la barba bianca ben curata, le idee sempre chiare e decine di progetti per il futuro. C’è un uomo, nel Ponente della città, che non si ferma mai, che è un motore culturale inesauribile, un eterno spirito libero, un appassionato promotore dell’arte cinematografica in tutte le sue declinazioni: i film, le lezioni, gli incontri, le mostre, le rassegne dedicate. 

Giancarlo Giraud, sessantotto anni di cui oltre quaranta votati alla ‘settima arte’, è uno degli ultimi esercenti indipendenti della Liguria, oltre che un punto di riferimento per tutto il movimento cinematografico, dal momento che è presidente ligure dell’Acec (l’Associazione Cattolica Esercenti Cinema) e una delle colonne più stabili dell’Anec (l’Associazione Nazionale Esercenti Cinema). 

Nell’epoca delle piattaforme, dell’home digital, delle persone che escono sempre meno e, ancor prima, nell’epoca dei multiplex e della lenta moria degli schermi in tutta la città (basti pensare a quanti ne sono stati spenti nella sola via XX Settembre), Giancarlo Giraud è la dimostrazione vivente, e pulsante, di come si può andare in controtendenza, di come si può fare cultura attraverso il cinema, continuando a coinvolgere la popolazione. 

“Facciamo duecento spettatori a settimana e circa mille al mese, siamo ‘antichi’ ma, allo stesso tempo, noi rappresentiamo il modo più moderno per andare al cinema e per concepire una sala cinematografica”. 

In quel noi sono racchiuse le circa venti persone tra operatori, addetti alla biglietteria, comunicatori e tecnici che ruotano intorno al Club Amici del Cinema, il ‘quartier generale’ di Giancarlo Giraud sin da quando era ragazzino. Ci sono il programmista Giancarlo Carozzo, il responsabile di cabina Pino Quadarella, la grafica e addetta ai social Raffaella BellucciMauro Bellucci per gli aspetti organizzativi, la professoressa Francesca Mantero, il critico cinematografico Juri Saitta che si occupa anche di comunicazione e della presentazione di film ed ospiti. E molti altri.

Siamo in via Carlo Rolando, a Sampierdarena, accanto alla sede del Don Bosco, e infatti il Club Amici nasce con l’appoggio del Salesiani, ma poi cresce a dismisura. “Era il 1976, uno dei primi film che programmai era ‘American Graffiti’. Presi il nome dai club des amis du cinéma francesi. Dopo quarantotto anni sono ancora qui, e le cose vanno bene. Vuol dire che la nostra formula non solo funziona, ma ha anche conquistato le nuove generazioni”. 

Con i giovani, del resto, Giraud ci ha sempre saputo fare: “Ho fatto il maestro delle elementari per quarant’anni, prima di andare in pensione poco tempo fa. La mia scuola è a Certosa, io ho sempre vissuto tra Certosa e Sampierdarena. Non so quante volte ho visto ‘Il monello’ di Chaplin, perché mi è servito per fare educazione all’immagine a tutte le classi di bambini che ho avuto. E ne ho avute moltissime. Ho insegnato italiano, storia, geografia, e ovviamente ho cercato sempre di trasmettere la mia grande passione per l’immagine, e per il cinema”. 

L’istinto del formatore, Giraud l’ha conservato, anche fuori dalle aule scolastiche: “Abbiamo sempre fatto formazione del pubblico. Noi non abbiamo mai concepito il cinema come una proiezione per vendere i biglietti e stop. Noi aiutiamo ad appassionare lo spettacolo, anche a livello tecnico. Per questo chi ci frequenta, alla lunga, matura uno spirito critico, colto e informato. Siamo presenti con orgoglio in un territorio dove l’offerta culturale è ridotta. Fare cinema di qualità è il nostro orgoglio, e contemporaneamente è quello che ci ha permesso di arrivare sino a questo punto. Possiamo tranquillamente parlare di scommessa vinta”. 

L’Acec gestisce dodici cinema in Liguria, di cui cinque a Genova: “NerviNickelodeon San Paolo in centro, Palmaro e ovviamente Sampierdarena. Ho provato a rendere più bello e ricco il posto dove vivo, culturalmente parlando. Ci sono sempre stato affezionato. Il mio cuore è tra Genova e il Veneto, la regione da dove proveniva mia mamma”. 

Ma qual è il segreto di questa formula vincente? “Non fermarsi solamente ai film - racconta Giraud - Noi come Club Amici del Cinema portiamo avanti da decenni questa filosofia, organizzando rassegne, incontri, cicli di lezioni presso il Centro Civico Buranello. Dal giugno del 2022, inoltre, siamo ospiti di uno dei voltini sottostanti la ferrovia. Qui, con il progetto ‘La Fabbrica delle Immagini’ organizziamo mostre ed eventi. Abbiamo già fatto sei esposizioni, tra cui quelle dedicate a Sergio Leone e a Gian Maria Volonté. Adesso è in corso ‘La Liguria del Cinema’: una raccolta di locandine e testimonianze di film legati alla nostra regione. Siamo partiti con la Riviera di Ponente, ora ci sposteremo verso Levante, sempre grazie alla consulenza cinematografica di Renato Venturelli. Al Centro Civico, da vent’anni, proseguono le lezioni di cinema con Elvira Ardito. La prossima mostra sarà invece su François Truffaut”. 

E poi, come non elencare le varie edizioni del ‘Missing Film Festival’, quelle di ‘Febbre Gialla’ dedicate ai noir, i cicli di ‘Filmbusters’ per i ragazzi, ‘Poevisioni’, rassegna di cinema, poesia e realtà, ‘Ovest.Doc’ sul documentario italiano. 

“Noi ci siamo e ci saremo”, promette Giraud. Cinema, convivialità e cultura: da quasi cinquant’anni queste tre C stanno bene insieme, grazie all’entusiasmo di quel maestro con il Borsalino e il sigaro. Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. 

Alberto Bruzzone

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