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Attualità | 13 aprile 2024, 09:20

Verso l’ennesimo aumento della Tari: previsti rincari sino al 7%. Ecco perché

All'origine dei possibili rincari c'è la delibera che ha aggiornato il metodo di calcolo dell'imposta sui rifiuti tenendo conto del recupero dell'inflazione, non applicato nel 2022 e nel 2023

Foto: Amiu

Foto: Amiu

La Tari a carico dei genovesi e dei residenti nei comuni appartenenti alla Città metropolitana potrebbe aumentare del 7%, per un importo totale di circa undici milioni di euro.  

All'origine dei possibili rincari c'è la delibera dell'Autorità nazionale di regolazione per energia, rete e ambiente (Arera) che ha aggiornato il metodo di calcolo dell'imposta sui rifiuti, che comprende anche il recupero dell'inflazione, non applicato nel 2022 e nel 2023. Il nuovo importo sarà quindi fissato sui costi del 2023 con l’incremento legato al tasso di inflazione.  

Il tetto fissato a livello nazionale da Arera sugli aumenti è del 9,6%, come spiegato anche dal vicesindaco Pietro Piciocchi durante l’ultima seduta del consiglio comunale: “Attraverso vari meccanismi si prevede un incremento dei piani finanziari per un massimo del 9,6%, salvo deroghe - aveva commentato il vicesindaco - Quindi si tratta di incremento legato fondamentalmente all’inflazione, e viene calmierato dall’autorità di regolazione. Aggiungo che è stata aggiunta sulla Tari una componente perequativa, cioè sulla fiscalità generale da quest’anno si scarica una serie di interventi che attendono, ad esempio tra i più significativi, a operazioni legate al fenomeno del contrasto all’inquinamento marino. Il nostro obiettivo è quello di lasciare inalterato il costo della Tari, eventualmente prendendo in considerazione l’ipotesi di tirare fuori dalla Tari una serie di componenti di costi. Bisogna ricordare che la bolletta della Tari di Genova è nella fascia media, chiaramente risente di quella rata annuale legata al piano di rientro per le vicende del 2014 e 2017”.  

I dati riguardanti gli aumenti non sono, quindi, ancora definitivi, ma vero è che occorre trovare fonti per contenere gli aumenti dei costi che vengono coperti con quanto incassato dall’imposta sui rifiuti. 

I sindaci dei comuni della Città metropolitana, preoccupati, speravano di poter incontrare per discutere con Marco Bucci, durante l’ultima seduta della conferenza metropolitana, degli aumenti e dei ritardi di Genova per quanto riguarda la raccolta differenziata, ma il primo cittadino della città è risultato assente. Un’assenza prevista e giustificata secondo l’amministrazione, ma che ha scatenato i malumori dei sindaci dell’opposizione che vorrebbero trasparenza sui costi di gestione di Amiu.  

Una delle preoccupazioni riguarda soprattutto il messaggio lanciato ai cittadini, che nelle vallate hanno aumentato notevolmente la quota della raccolta differenziata e che non vedrebbero di buon occhio un aumento dei costi da sostenere anche di fronte a una condotta virtuosa. Inoltre, in molti hanno lamentato  disservizi nel sistema di raccolta, per i quali non è stato previsto alcun indennizzo.  

Entro il 30 aprile i comuni dovranno fissare le tariffe Tari per il prossimo anno: una delle possibili soluzioni per evitare brutte sorprese in bolletta è quella di fare fronte all’imposta di soggiorno per reperire fondi, ipotesi che è stata presa in considerazione per la prima anche nella legge di Bilancio, in luce del fatto che sempre più turisti si trovano in città e contribuiscono alla produzione di rifiuti da smaltire. Nel bilancio comunale di previsione di quest’anno, l’importo di tale contributo ammonta a otto milioni di euro. 

Chiara Orsetti

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